Palermo ricorda le vittime della strage di Ciaculli, una delle più sanguinose compiute dalla mafia nel capoluogo siciliano. Domani ricorrre infatti il 53° anniversario.
Il 30 giugno 1963, nel corso della prima guerra di mafia che caratterizzò i primi anni Sessanta, una Giulietta Alfa Romeo, imbottita di tritolo e parcheggiata nei pressi dell’abitazione di un parente del boss mafioso Salvatore Greco, esplose, provocando la morte di sette persone tra carabinieri, poliziotti e artificieri dell’Esercito.
Le vittime furono il tenente dell’Arma Mario Malausa e il maresciallo capo Calogero Vaccaro, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo della polizia Silvio Corrao, il maresciallo dell’Esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci.
A seguito di una telefonata alla questura di Palermo avvisante della presenza sospetta di un’autovettura, una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri, unitamente a un sottufficiale di Polizia in forza alla Squadra Mobile della Questura di Palermo, si recarono a Ciaculli, rinvenendo una Alfa Romeo Giulietta abbandonata con le portiere aperte. Sospettando che si trattasse di un’autobomba venne chiamata una squadra di artificieri. Questi ispezionarono l’auto e tagliarono la miccia di una bombola trovata all’interno e quindi dichiararono il cessato allarme. Tuttavia l’apertura del bagagliaio da parte del tenente Mario Malausa, comandante della tenenza di Roccella, causò l’esplosione di una grande quantità di tritolo.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, domani alle ore 9 parteciperà alla cerimonia in ricordo delle vittime.
La cerimonia sarà presieduta dal generale di divisione Alessandro Veltri, è organizzata dal Comando Militare Autonomo Sicilia e si svolgerà presso il cippo eretto sul luogo dell’eccidio (Strada Provinciale 37 al Km. 2 di Belmonte Mezzagno).
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