I clan della mafia Palermitana senza “leader”, e adesso si fanno avanti nuove facce per riprendere le redini. Questa la fotografia scattata nella sua ultima relazione al Parlamento dalla Direzione investigativa antimafia. Per i clan di cosa nostra Palermitana e per quelli delle province occidentali della Sicilia vi sarebbe una “prolungata assenza al vertice di una leadership solida e riconosciuta”. Tutto questo rende meno stringenti regole e vincoli gerarchici. Di conseguenza tale vacatio starebbe favorendo “l’affermazione a capo di mandamenti e famiglie di nuovi esponenti che vantano un’origine familiare mafiosa”. La Dia sostiene inoltre che vi sarebbe il “ritorno in libertà di anziani uomini d’onore che cercherebbero di riaccreditarsi all’interno dei sodalizi di riferimento”.

Sempre meno ricorso alla violenza

“L’oramai minimale ricorso alla violenza da parte della criminalità organizzata siciliana – evidenziano gli investigatori – rafforza la tesi che questa, e in particolare cosa nostra, intende evitare di generare allarme nella pubblica opinione”. Tutto ciò per “meglio perseguire i propri, irrinunciabili obiettivi di arricchimento e di acquisizione di nuove posizioni di potere”. I principali interessi criminali delle mafie siciliane si confermano il traffico di stupefacenti, le estorsioni e l’usura, il gioco e le scommesse online, attività tuttora molto remunerative.

Le scommesse on line

Soprattutto il settore delle scommesse on line è ritenuto dagli inquirenti “particolarmente appetibile a cosa nostra”. In quanto garantisce elevatissimi profitti a fronte di rischi molto modesti. Le attività di contrasto hanno evidenziato una tendenza dei principali gruppi mafiosi ad acquisire la gestione, diretta o indiretta, di concessionarie di giochi e di sale scommesse. Anche imponendo in maniera più rudimentale la sola installazione di slot machine in bar o tabaccherie, garantendosi una particolare forma di controllo del territorio. Il tutto funzionale anche al riciclaggio dei capitali illecitamente accumulati.

Mafia scalzata dalla ‘Ndrangheta

Per la sua coesa struttura, le sue capacità militari ed il forte radicamento nel territorio, la ‘ndrangheta “si conferma oggi l’assoluta dominatrice della scena criminale anche al di fuori dei tradizionali territori d’influenza con mire che interessano quasi tutte le regioni (Lazio, Piemonte e Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna). Di fatto ha preso anche il posto della mafia siciliana nelle mire espansionistiche

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