Il Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Trento ha effettuato numerose perquisizioni nelle sedi di società del Trentino e della Sicilia, considerate tra le principali cooperative agricole italiane che operano nel settore della produzione e commercializzazione dei vini e dei piccoli frutti.

Tali attività rientrano in un fascicolo che, allo stato, è contro ignoti. Le ragioni di questa operazione – informa una nota congiunta di Finanza e Procura di Trento – sono fondate su gravi indizi che hanno denotato una infiltrazione di Cosa nostra, effettuata attraverso riciclaggio di beni, terreni e fornitura di merce da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso siciliana.

L’inizio dell’infiltrazione nelle società trentine – sostengono gli inquirenti – risale al 2001 e continua a tutt’oggi. La Procura e la Guardia di Finanza di Trento stanno quindi compiendo indagini per individuare i responsabili del riciclaggio ed il loro coinvolgimento eventuale in associazioni per delinquere di stampo mafioso, a tutela degli imprenditori trentini virtuosi che, inconsapevoli dell’infiltrazione predetta, operano nell’ambito della produzione di vino (oltre 1500 soci conferitori di uve che lavorano su oltre 2.500 ettari di vigneto) e di piccoli frutti.

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