“Maggiore attenzione verso l’ospedale di Partinico che ospita esclusivamente malati affetti da Covid 19-Coronavirus attraverso verifica delle condizioni igienico-sanitarie e attraverso l’arrivo di macchinari idonei alla rianimazione e dei dispositivi di sicurezza individuali, oltre al potenziamento del personale delle forze dell’ordine per supportare il lavoro degli operatori di sicurezza presenti sul territorio”.

Lo chiedono i componenti del gruppo consiliare e del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia a Partinico che hanno inviato una lettera al prefetto di Palermo Antonella De Miro, al direttore generale dell’Asp Palermo Daniela Faraoni, al direttore del dipartimento di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asp Palermo Aldo Iacona e al commissario straordinario del comune di Partinico Rosario Arena per chiedere il potenziamento dei controlli da parte della Polizia municipale, ma anche di prestare al presidio assistenziale, ex guardia medica, quello già in possesso del comune di Partinico, custodito allo stadio, attualmente chiuso, e donato tempo fa dalla Confraternita di San Giuseppe.

“Ringraziamo – proseguono i rappresentanti di Fratelli d’Italia a Partinico – per la disponibilità il pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo che garantisce le emergenze del territorio e il personale in servizio nel presidio di continuità Assistenziale di via Benevento, per il quale chiediamo la fornitura di un elettrocardiografo, la dotazione di farmaci di urgenza e di almeno un defibrillatore semiautomatico e quant’altro necessario per potenziare ed incrementare l’efficienza del servizio ai cittadini”.

L’emergenza epidemiologica sta richiedendo estremi sacrifici e spirito di servizio da parte del personale ospedaliero, che merita un encomio per l’abnegazione e la professionalità mostrate in questi giorni – scrivono i rappresentanti di Fdi a Partinico -. La nostra solidarietà va inoltre all’intera popolazione locale che sta mostrando estrema maturità e spirito civico nell’osservare quanto previsto sia dai decreti che dalle ordinanze emesse”.

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