Sono ben 278 i Comuni sui 391 in Sicilia che risultano non aver varato il bilancio consuntivo. Segno di una crisi che avvolge la maggior parte degli enti locali siciliani, molti sull’orlo del dissesto finanziario. E’ difficile riuscire a far quadrare i conti. Lo sanno bene i sindaci di Paternò, Nino Naso, di Adrano, Fabio Mancuso, di Randazzo, Francesco Sgroi, di Aci Catena, Margherita Ferro e di Grammichele, Pippo Greco, che denunciano la crisi in cui i versano gli enti che amministrano.

La denuncia dei sindaci del catanese

“L’assessore regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, con il Decreto Assessoriale n. 289 del 3 agosto 2022, – dicono in una nota congiunta – ha commissariato 278 comuni su un totale di 391, per la mancata approvazione nei termini dei bilanci consuntivi del 2021. Si tratta del 71% delle amministrazioni comunali dell’isola. La conferma della drammaticità del momento arriva anche dall’ulteriore deferimento del termine ultimo per l’approvazione dei bilanci di previsione 2022-2024, previsto per il 31 agosto 2022″.

L’aggravio dei costi per sostenere il Comune

I comuni in difficoltà a causa dei maggiori costi sostenuti. “La questione – proseguono i sindaci – resta irrisolta non avendo affrontato, ad oggi, il vero ostacolo sotto il profilo della tenuta finanziaria dei bilanci di previsione 2022-2024. Questo in relazione ai maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l’aumento dell’energia elettrica, del gas e della Tari, nonché dei vari accantonamenti previsti nei bilanci di previsione, che diminuiscono notevolmente la capacità di garantire i servizi essenziali ai cittadini. I Sindaci, per restituire dignità agli enti locali siciliani, con forza chiedono una seria presa di coscienza della politica regionale e nazionale, affinché si possano ottenere interventi immediati, che consentano di potere erogare servizi accettabili”.

I numeri

Secondo quanto si evince dal decreto dell’assessorato regionale agli Enti locali, sarebbero ben 278 i Comuni sui 391 in Sicilia che risultano non aver varato il bilancio consuntivo. Numeri che possono subire comunque un leggero discostamento dal momento che magari negli ultimi giorni qualcuno è riuscito ad approvarlo in consiglio comunale, prima delle “ferie” agostane della politica. Ma grosso modo non cambia il quadro della situazione che resta allarmante con i sindaci che non riescono più a garantire l’equilibrio finanziario.

Le note ai Comuni

Adesso scattano i canonici 30 giorni per i Comuni per poter approvare il consuntivo del 2021. Una sorta di ultimatum. In caso non si riuscisse a mantenere quest’ulteriore mese di tempo allora si insedierebbero i commissari già nominati dall’assessore regionale Marco Zambuto. A quel punto giunta e consiglio comunale verrebbero scavalcati e ad occuparsi di approvare lo schema di rendiconto ci penserebbe il funzionario inviato dalla Regione.