Malmenato da cinque uomini a Capaci e portato all’ospedale di Villa Sofia a Palermo con trauma cranico e diverse ferite anche visibili. Lo denuncia un giovane di 28 anni inizialmente intervenuto per difendere il fratello più piccolo.

Ne dà notizia PalermoToday. Il racconto è del più giovane che ha anche preannunciato la presentazione di una querela nelle prossime ore.

Il racconto

“Picchiato da cinque uomini a Capaci e poi portato in ospedale con un trauma cranico e diverse ferite, anche al volto. Tutto è successo intorno alle 2.30, nella notte tra giovedì e venerdì – dice il giovane uomo – quando mio fratello, mentre era in fila all’interno di una rosticceria di Capaci è stato aggredito da un uomo di circa 50 anni che lo ha afferrato al collo e trascinato con forza fuori dal locale. Il motivo? Non l’abbiamo capito bene. Forse un’auto in sosta: un gruppetto di persone di mezza età gli hanno chiesto di spostarla, lui lo ha fatto in modo magari un po’ brusco e questo gesto è stato male interpretato ma in realtà non riusciamo a darci spiegazioni”.

Successivamente è giunto sul posto il fratello maggiore che ha provato a calmare gli animi e chiedere spiegazioni. “Ma non ha fatto neanche in tempo a parlare – subentra nel racconto il papà –. Mio figlio è stato subito accerchiato da cinque uomini, tutti sui 50 anni, che lo hanno colpito più volte con pugni e schiaffi. Lo hanno massacrato. Poi uno di loro ha detto che tutto era partito dal fatto che avevano scambiato mio figlio per un ragazzo dello Zen”.

Tra i testimoni un carabiniere che ha chiamato l’ambulanza

Tra i testimoni c’era anche un carabiniere, che ha chiamato un’ambulanza. A quel punto gli aggressori se ne sono andati. Il militare però ha fatto in tempo ad appuntarsi i numeri di targa delle loro moto.

In tre sarebbero stati identificati

Tre dei cinque uomini sarebbero già stati identificati. Entrambi i due fratelli hanno riportato varie lesioni. Sono stati portati a Palermo, a Villa Sofia, e poi dimessi in seguito.

L’avvocato “Verrà depositata querela”

“In questi giorni verrà depositata una querela per permettere agli inquirenti di iniziare le indagini e prendere visione delle registrazioni delle videocamere della zona e ascoltare i vari testimoni – dice Roberto Orlando, l’avvocato al quale si sono rivolte le vittime –. I fatti accaduti fanno molto riflettere. Queste continue aggressioni dipingono una faccia terribile della nostra realtà, bisogna agire subito”.