Indennità di malattia ridotte all’osso, con il rischio che i lavoratori marittimi si trovino ad operare in condizioni precarie pur di portare a casa lo stipendio. E’ questo il rischio palesato dai sindacati di categoria, riuniti questa mattina in presidio presso la Prefettura di Palermo per manifestare contro il provvedimento nazionale che riduce l’indennità di malattia dall’80 al 65%. Una protesta convocata congiuntamente a livello nazionale dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e che ha visto nel capoluogo siciliano un incontro fra i rappresentanti delle sigle dei lavoratori e il Prefetto Massimo Mariani, al quale è stata consegnate una lettera in cui i lavoratori marittimi racchiudono tutte le loro prerogative sulla vicenda.

Ridotta l’indennità di malattia, protesta a Palermo

Un sit-in iniziato intorno alle 10 e che si è concluso alle 13, dopo la riunione tenuta in Prefettura. I lavoratori hanno rappresentato tutte le loro perplessità non solo per la riduzione dell’indennità di malattia, ma anche e soprattutto sulle tempistiche di erogazione. “Questo è un provvedimento che mette a repentaglio la salute dei marittimi – commenta Katia Di Cristina del sindacato UIL -. Era già un sistema che non garantiva un’assistenza sufficiente. Adesso, con questa decurtazione, si rischia che il dipendente vada a lavorare in condizioni imperfette. Questo ci porta ad un problema di sicurezza per i marittimi e per l’utenza. Chiediamo l’abolizione di questo decreto. Parliamo di un lavoro usurante. Giorno 30 ci sarà un incontro con la delegazione nazionale dell’INPS. Speriamo che arrivino le risposte”.

A fine mese incontro con i dirigenti INPS

Provvedimento introdotto nell’ultima legge di bilancio varata dal Governo Nazionale. “Malgrado i nostri ripetuti appelli finalizzati alla sua totale cancellazione, non possiamo non evidenziare che questo atto – scrivono i sindacati nella lettera al Prefetto di Palermo – denota un’assoluta mancanza di attenzione e di rispetto nei confronti di una categoria strategica, che opera in condizioni lavorative particolarmente complesse, molto spesso in ambiti lavorativi difficili e svolgendo lavori pesantemente usuranti”. I sindacati, nel consegnare la lettera, hanno auspicato che il Prefetto di Palermo si faccia “portavoce della preoccupazione che regna tra i lavoratori del comparto, chiedendo al contempo maggiore attenzione nei confronti delle donne e degli uomini che portano avanti un settore strategico e vitale per l’economia del nostro Paese”. Prossimo momento di confronto per i sindacati sarà giorno 30 gennaio, quando le delegazioni nazionali incontreranno i vertici dell’INPS.