Ci sono altri due arresti per l’assalto e la devastazione della sede della Cgil a Roma lo scorso 9 ottobre. Tra i due il leader palermitano di Forza Nuova, Massimiliano Ursino e un altro esponente di Arezzo.
Accusati di resistenza pluriaggravata e devastazione aggravata, i due sarebbero stati immortalati dalle telecamere mentre facevano irruzione nella sede storica di Corso Italia. Massimo Ursino è difeso dall’avvocato Enrico Sanseverino.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore romano Gianfederica Dito. Ursino sono stati accompagnati in carcere dagli agenti della Digos. C’erano anche loro, secondo gli inquirenti, alla testa di quel manipolo di 50 persone che, guidando un ampio e agguerrito corteo di circa 1500 facinorosi, si è diretto presso la sede del sindacato.
Massimo Ursino si era fatto anche un selfie davanti alla sede della Cgil, prima del raid, e aveva pubblicato la foto sui social: in primo piano c’è Giuliano Castellino, il leader romano del movimento di estrema destra arrestato dalla polizia. Sotto il selfie, un post che inneggia all’azione. “A chi ha cercato la maniera e non l’ha trovata mai. Alla faccia che ho stasera, dedicato a chi non ha paura. E a chi sta nei guai, dedicato ai cattivi, che poi così cattivi non sono mai”. Parole appassionate in difesa degli squadristi.
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