Il tribunale di Palermo ha condannato quattro funzionari del Comune di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che ha visto al centro delle indagini uno scambio di mazzette per ricevere sconti sugli arretrati della tassa sui rifiuti.
Gli imprenditori ed i commercianti che si presentavano negli uffici del Comune esponevano pesanti situazioni debitorie. I funzionari prospettavano sempre ‘soluzioni’ l’annullamento del debito a volte anche la riduzione della superficie imponibile per il futuro e la variazione d’uso dell’immobile. Il tutto in cambio di una somma di denaro pari al 50% del totale del debito maturato dal contribuente.
Le accuse, per gli imputati, vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, all’istigazione alla corruzione, alla truffa e al falso materiale.
Le condanne sono 12 anni di carcere per Ida Ardizzone, dipendente dell’ufficio riscossione, Gaspare Tantillo e Antonio Borsellino, rispettivamente geometra e collaboratore professionale addetto al sistema informatico in servizio al settore “Lotta all’evasione” ), dieci anni per Cesare Pagano, funzionario responsabile dell’ufficio contenzioso tributario del Comune.
Condanna anche per i commercianti e gli imprenditori che avrebbero usufruito degli sconti sulla Tares pagando le mazzette. Quattro anni e due mesi per Antonio e Luigi Vernengo, Giuseppe Vassallo, Giuseppe Carnesi e Giovanni Torres. Due anni e 800 euro di multa a Vittorio Ferdico. La truffa sarebbe costata al Comune di Palermo circa 400 mila euro.
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