È stato identificato ed è ricercato l’uomo che, ieri pomeriggio, ha aggredito con un tirapugni all’interno dell’ambulatorio il dottore Alfredo Caputo responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale “Cervello” di Palermo, procurandogli gravi ferite al volto e al braccio, per le quali è stato necessario un intervento chirurgico.

Si tratterebbe di un agrigentino che un mese fa aveva chiesto alla vittima la prescrizione di un farmaco che gli era stato consigliato da un altro specialista. Caputo avrebbe detto all’uomo che la somministrazione avrebbe richiesto un ricovero in day-hospital. Ieri il medico, che stava parlando al telefono in ambulatorio, è stato colpito alle spalle dal paziente che poi è fuggito. Si sarebbe trattato di un gesto premeditato e non di un’aggressione seguita a una discussione.

Cgil: “Aggressione brutale”

“Sollecitiamo la richiesta di incontro e l’adozione di specifiche misure a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, messi sotto attacco per disfunzioni di cui sono le prime vittime ma che, inevitabilmente, agli occhi dell’utenza, sono ormai i colpevoli”. Lo dicono, rivolgendosi al prefetto di Palermo, il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese, il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino dopo l’aggressione al dottore Alfredo Caputo, responsabile della Unità di Endocrinologia dell’azienda riunita ospedali Villa Sofia Cervello. “Se la richiesta sarà ancora inascoltata – aggiungono Cgil, Fp e Flc – procederemo con sit-in ed assemblee nei luoghi di lavoro, perché si attuino interventi sostanziali per l’inversione di questa rotta pericolosa”.

Cimo: “Il medico ha rischiato di morire”

“Piove sul bagnato. Dobbiamo registrare, ancora una volta, un’aggressione nei confronti di medici ed in particolare di un collega che svolge il proprio lavoro con impegno e grande professionalità”. Lo dichiara il segretario regionale della Cimo Sicilia Giuseppe Bonsignore, in relazione all’ultima aggressione, in ordine di tempo, che ha visto come vittima il dottore Alfredo Caputo responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale “Cervello” di Palermo. “Da tempo chiediamo di garantire in ambito ospedaliero la massima sicurezza nei luoghi di lavoro per medici e infermieri – aggiunge Bonsignore – attivando sistemi di videosorveglianza tecnologicamente avanzati, garantendo servizi di portierato in tutti gli ingressi ospedalieri ma dobbiamo constatare mestamente che tali richieste destano poco interesse nelle istituzioni preposte. Ieri si è sfiorata una tragedia – conclude Bonsignore – il collega ha rischiato di morire, questo è inammissibile. Nei prossimi giorni, insieme alle altre organizzazioni sindacali, valuteremo iniziative per sensibilizzare anche l’opinione pubblica su questo gravissimo problema e, soprattutto, le istituzioni”.

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