Un progetto di Mimmo Cuticchio su migrazioni e solidarietà: dopo “Aladino”, gli ultimi due “cunti”, il 7 ed 8 gennaio alle 18,30 al Teatrino di via Bara all’Olivella, a Palermo.

Lo Straniero, questo sconosciuto. Parte integrante di una città che sempre più, oggi, guarda al Sud, al Mediterraneo. E’ il nostro passato e il nostro futuro, si ritrova nei migranti di oggi e negli emigrati di ieri, seppur con condizioni e motivazioni differenti. Ma lo straniero, non è necessariamente di un altro Paese o di un altro Stato, lo straniero è presente tra i nativi stessi delle nostra città, specialmente a Palermo dove sopravvivono “enclave” di profonda emarginazione, soprattutto culturale, oltre che sociale. Ed è anche una figura retorica archetipica protagonista della tradizione classica teatrale.

Mimmo Cuticchio è da sempre convinto che all’interno dell’Opera dei Pupi ci sia un messaggio che parla di integrazione e rispetto delle diverse idee e tradizioni, ma anche di esilio, partenze, ritorni, commistioni e solidarietà. Dopo l’”Aladino di tutti i colori”, ecco il secondo ed il terzo appuntamento di tre “cunti” racchiusi sotto un unico titolo, “L’esilio di Carlo Magno”: per ognuno Mimmo Cuticchio lascerà vagare la sua arte antica che pesca dalle narrazioni ma si arricchisce di minuto in minuto, nell’attimo stesso in cui va in scena.

Domani (giovedì 7 gennaio) tocca a “Fuga di Carlotto in Spagna”, venerdì 8 gennaio si chiude con “Carlo Magno, Re di Francia”. Ingresso libero. Cuticchio racconterà di Carlo Magno e delle traversie che lo costrinsero per oltre un decennio all’esilio. L’allontanamento dal proprio ambiente, muta persino la figura di chi è obbligato allo sradicamento, e la nostalgia per il paese natio diventa un male per la memoria. Ma un uomo senza memoria è un uomo senza identità. A questa drammatica realtà si deve opporre la cultura della solidarietà tra i popoli. Tutto questo viene filtrato attraverso la sensibilità artistica di Mimmo Cuticchio che, rielaborando le storie della tradizione epico-cavalleresca e usando la tecnica del cunto, conferma la grande attualità e modernità dell’epopea carolingia.

Il lavoro dei Figli d’Arte Cuticchio fa parte di un progetto complessivo, promosso dal Comune di Palermo. μέτοικος/Meteci. Scena europea e del Mediterraneo racchiude quattro di quei Teatri d’arte che in passato hanno fatto parte del progetto “Primo Teatro” riconosciuto, unico in Sicilia, dal Patto Stato Regioni. In questo caso, Figli d’Arte Cuticchio, Teatro Libero, Teatro Garibaldi alla Kalsa, Compagnia Franco Scaldati lavorano insieme: dalla macchina teatrale di Mimmo Cuticchio, all’esperienza in campo europeo di Garibaldi e Libero, per cucire nella sintesi poetica del teatro di Franco Scaldati, il patrimonio delle lingue e degli umori più nascosti e inquietanti di Palermo.

giovedì 7 gennaio, alle 18,30 2 cunto: Fuga di Carlotto in Spagna
venerdì 8 gennaio, alle 18,30 3 cunto: Carlo Magno, Re di Francia
Ingresso libero.