“Renato Schifani è una persona di grande esperienza e capacità per continuare il lavoro fatto da Nello Musumeci. Sono stata fiera, sostenendo il governo, di vedere una Sicilia, che eravamo abituati a conoscere per i dati negativi, che in questi ultimi cinque anni su diversi temi si è trovata ai primi posti in classifica nell’apertura dei cantieri, nella lotta al Covid, nel sostegno alle attività produttive”.
Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, parlando dal palco della convention del partito a Palermo in chiusura della campagna elettorale. “Renato Schifani è l’unico candidato del centrodestra”, ha ribadito.
La Meloni ai contestatori: “Io urlo più forte”
“C’è qualcuno che strilla, lasciali fare, tanto io urlo di più, sono cintura nera di urla”, ha detto la Meloni, rivolgendosi alla piazza che si stava distraendo durante il suo intervento per alcune urla di contestazione da parte di un gruppo di persone tenute a distanza.
Profughi e immigrati? Non è la stessa cosa
“Profughi e immigrati non sono la stessa cosa. Fermare alla partenza i barconi con una missione europea, si aprano in Africa gli hotspot”, dice la Meloni.
Momento difficile per l’Italia
«Siamo in un momento non facile per questa nazione. Non saranno mesi facili, preferisco dirvi la verità perchè possiate scegliere in coscienza cosa fare domenica, non mi è mai piaciuta la politica che mente. A noi è stata consegnata una nazione nella quale siamo fanalino di coda per crescita in tutte le classifiche», ha detto la Meloni.
«E’ una situazione non facile – ha aggiunto – e per questo non ci possiamo più permettere una classe politica che scarica miliardi di debiti sui nostri figli per comprare i banchi con le rotelle. Credo sia il tempo di una politica seria».
Non facciamo la guerra al reddito
“Ho sentito dire che sul reddito di cittadinanza noi facciamo la guerra ai poveri. Noi facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Luigi Di Maio; questo non lo fa manco il mago Otelma. Si combatte favorendo la crescita e l’occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori, non è lo Stato che non deve rompere le scatole a chi vuole lavorare e fare”.
Schifani: “Non avrei accettato senza il sì di Musumeci”
“In 5 anni di governo Musumeci, con riserbo e in silenzio ho dato una mano per la nostra terra. Non avrei mai accettato questo ruolo di candidato alla presidenza della Regione siciliana se non avessi contezza che questa scelta su di me non veniva condivisa da Nello Musumeci, questo lo posso garantire. Saremo in continuità e sarà una staffetta con Musumeci che ha affrontato la pandemia, ha aumentato il Pil, ha introdotto l’ìinsularità in Costituzione”, ha detto Schifani, al fianco della Meloni.
Nessuna lezione sull’antimafia
“Noi del centrodestra non accettiamo lezioni di antimafia da nessuno, come ho già detto rispondendo al vice segretario del Pd Beppe Provenzano che fa terrorismo sulla nostra coalizione”, ha detto Schafani.
“E’ importante la modifica del reddito di cittadinanza. Deve trasformarsi in solidarietà per le fasce deboli. E’ giusto che si dia qualcosa a chi non ce la fa, per il resto questa misura non ha funzionato – ha continuato Schifani -. Non deve ridursi a un assegno di stato, ha consentito ai giovani di stare a casa e non fare nulla, preferendo i soldi facili – ha aggiunto Schifani – L’azienda che vuole assumere non trova manodopera e il giovane non si forma perché tanto c’è l’assegno di stato. La povertà si abolisce solo con il lavoro”. E sulle nomine in giunta: “Concorderò con gli alleati di indicare assessori competenti per il ramo che amministreranno – ha concluso – Devono essere politici, ma conoscere anche la materia”
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