“Penso solo a Matteo Messina Denaro. Denaro e a quel giorno quando lo prenderanno.  Vi prego, veniamo tutti qua sotto a gioire. E’ l’ultimo boss di quella stagione. Non so, ce ne saranno tanti che noi non conosciamo, ma loro, ma lui lo vogliamo nelle nostre carceri”.  Lo ha detto Maria Falcone nel giorno in cui tutta Italia ha ricordato la morte del fratello, il giudice Giovanni Falcone,  del magistrato Francesca Morvillo e degli uomini della loro scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

“30”, lo speciale di Casa Minutella dedicato all’anniversario delle stragi

Casa Minutella ha dedicato all’evento una puntata speciale del talk show, due giorni di riprese seguendo passo dopo passo le celebrazioni ufficiali e i volti della gente che si è radunata al Foro Italico e sotto l’Albero Falcone, divenuto un monumento nazionale per  tutti i caduti nella lotta alla mafia.

Per Maria Falcone i successi investigativi e la cattura dei latitanti sono avvenuti anche “grazie a questa rinascita della società civile che qui dal sud abbiamo potuto andare avanti”.

“Grazie a tutti quelli che in 30 anni sono stati vicino”

Maria Falcone ha anche ringraziato le tante persone che sono accorse a ricordare il sacrificio del fratello: “Grazie. Grazie per essere qui oggi. E grazie per esserci stati in tutti questi trent’anni. In questi giorni mi hanno chiesto tutti di fare un bilancio e di parlare di come è cambiata Palermo. Io non posso dire che una sola cosa, 30 anni fa, eravamo in ginocchio, con le lacrime agli occhi e il cuore spezzato. Ma poi dico sempre, come avviene nei momenti più duri della vita di ognuno di noi. Ma in questo caso, nella vita di una legge, uno Stato in un Paese avviene come per incanto, una forza interna che ti sprona ad andare avanti. Ad alzare la testa. Ci vuole coraggio per fare questo, per alzare la testa. Ma Palermo e l’Italia l’hanno fatto. Siete scesi in piazza allora, in quei giorni, subito dopo le due stragi, con quei cortei enormi, con tutti quei lenzuoli stesi e sono nate le gomme dei lenzuoli, le donne del Tg1, l’albero Falcone, quest’albero che adesso è monumento nazionale, è il simbolo, dico sempre io, della rinascita della società civile.

 

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