Nell’estate del prossimo anno Matteo Messina Denaro ‘spegnerà’ le trenta candeline di latitanza.
Il nome del superboss latitante di Cosa nostra è tornato alla ribalta in queste ore, dopo una dichiarazione del giornalista Maurizio Costanzo.
“Messina Denaro in platea al Parioli”
“In platea qui al Parioli tra il pubblico, ad assistere al mio show, ci fu una volta anche il boss latitante della mafia Matteo Messina Denaro! Mi hanno fatto vedere dopo le foto”. E’ quanto ha rivelato Maurizio Costanzo, rievocando con Michele Santoro – durante la registrazione del “Maurizio Costanzo Show”, che ha compiuto 40 anni e che è andato in onda ieri sera Canale 5 -, la trasmissione contro la mafia e l’attentato subito vicino al teatro Parioli. “Magari lo show gli sarà piaciuto, si sarà divertito”, ha chiosato Costanzo.
Ieri confiscati beni a imprenditore vicino al superboss
Matteo Messina Denaro, detto ‘u siccu’, figura criminale di spicco, nonostante la lunghissima latitanza, sarebbe ancora il principale punto di riferimento per le questioni di maggiore interesse che riguardano Cosa nostra.
Appena ieri, è stato confiscato dalla Direzione investigativa antimafia il patrimonio a Carlo Cattaneo imprenditore del settore delle scommesse ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di Castelvetrano di Messina Denaro. In totale sono stati acquisiti al patrimonio dello Stato beni per circa 300 mila euro.
Nell’ambito dell’operazione «Anno Zero» del 2018, all’uomo era stata inflitta una condanna a 16 anni di reclusione. Diversi collaboratori di giustizia avrebbero confermato l’espansione nella Sicilia occidentale di agenzie di scommesse affiliate a siti di gioco on line riconducibili all’indagato il quale avrebbe elargito periodiche somme di denaro, utilizzate per il sostentamento dei familiari del latitante capo clan di Castelvetrano e dell’organizzazione mafiosa.
Matteo Messina Denaro imputato per le stragi di Capaci e via D’Amelio
Intanto, il 4 maggio, come stabilito dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, prenderà il via il processo di appello che vede imputato Matteo Messina Denaro per le stragi di Capaci e via d’Amelio.
In primo grado il latitante era stato condannato all’ergastolo. La corte d’Assise di Caltanissetta, presieduta dal giudice Roberta Serio, lo ha dichiarato colpevole degli attentati di Capaci e via D’Amelio.
Messina Denaro, è stato infatti, tra i responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai corleonesi di Totò Riina.
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