Le condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro, attualmente detenuto nel supercarcere de l’Aquila, si sono aggravate, suscitando reazione tra i suoi legali. Affetto da un tumore, Messina Denaro è in cura all’interno del penitenziario abruzzese, dove è stata allestita una stanza per la chemioterapia.

Incompatibilità con il regime 41 Bis

Tuttavia, nelle scorse settimane, il capomafia ha dovuto affrontare un piccolo intervento per problemi urologici, ma è stato costretto a rientrare in carcere nello stesso giorno. Questo ha reso evidente agli avvocati abruzzesi Alessandro Cerella e Lorenza Guttadauro che Messina Denaro è ormai completamente incompatibile con il rigido regime carcerario del 41 bis.

Richiesta di revoca e ricovero urgente

“In queste condizioni, deve essere immediatamente revocato il regime 41 bis e ricoverato in ospedale,” ha dichiarato l’avvocato Alessandro Cerella. I due legali difensori stanno preparando un’istanza urgente da presentare al tribunale della Libertà dell’Aquila, chiedendo il trasferimento del boss mafioso presso l’ospedale dell’Aquila.

Cosa è il regime 41 Bis

Il regime carcerario del 41 bis è uno dei più rigidi e severi in Italia. Viene applicato ai detenuti ritenuti altamente pericolosi e coinvolti in attività di criminalità organizzata. In questa tipologia di detenzione, i reclusi sono sottoposti a misure restrittive estreme, come l’isolamento totale dalla popolazione carceraria, la limitazione delle visite e delle comunicazioni con l’esterno, e la sorveglianza costante.

Preoccupazioni riguardo alla salute e alla sicurezza

Le gravi condizioni di salute di Matteo Messina Denaro mettono in discussione la sua compatibilità con il regime 41 bis, e gli avvocati ritengono che un ricovero ospedaliero sia essenziale per fornire il trattamento adeguato. La situazione continua a destare preoccupazione sia per la salute del detenuto che per la sicurezza all’interno del carcere. Il tribunale della Libertà dell’Aquila dovrà esaminare attentamente questa richiesta urgente nei prossimi giorni, considerando l’importanza della salute del detenuto e l’adeguatezza del regime carcerario per la sua situazione medica.

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