Il ritratto marmoreo di “Antonia Minore”, risalente al I secolo D.C., è la nuova opera accolta nello spazio meta di Palazzo Reale. L’evento, organizzato dalla Fondazione Federico II, è stato anche il primo appuntamento per il neo presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, quale anche presidente della Fondazione.

Presenti gli assessori ai Beni Culturali e al Turismo

A riconoscere i meriti del lavoro svolto in questi anni dal direttore Patrizia Monterosso, oltre a Galvagno, c’erano anche l’assessore a Beni culturali Elvira Amata e l’assessore al Turismo Francesco Scarpinato, tutti e tre, casualmente, esponenti di Fratelli d’Italia.

Monterosso: “La strada per avvicinare i giovani all’arte”

Patrizia Monterosso ha sottolineato le ragioni della scelta del ritratto, proveniente da Pantelleria, che è stato smaterializzato per codificarne il “Dna”. “Antonia Minore – ha spiegato – ha scardinato il clichè classico della matrona romana, oltre ad essere dedita alla domus, possedeva una cultura raffinata, si interessò di politica e divenne influente consigliera dell’imperatore Tiberio. Continua il percorso di valorizzazione delle opere d’arte siciliane in questo spazio che avvicina la tradizione alla tecnologia; meta ha già accolto 10 mila ragazzi, numeri che ci dicono con chiarezza che questa è la strada per avvicinare i giovani all’arte”.

Il progetto

Il progetto è cofinanziato da Invitalia e dal ministero della Cultura, nell’ambito della partnership fra la Fondazione e Forma Rei onlus. Oltre ai rappresentanti istituzionali, e al fondatore della start up Giorgio Gori, era presente anche il nuovo Imam tunisino Bedri El Meddeni.
Il ritratto di Antonia Minore potrà essere replicato in materiali eco-sostenibili e la sua identità digitale sarà conservata per preservarne le contraffazioni.

Galvagno: “Consapevolezza civica di tutela della memoria artistica”

“La Fondazione Federico II – ha detto il presidente Galvagno – attraverso meta intende innescare nella collettività interesse e comprensione per l’arte, nonché consapevolezza civica di tutela della memoria artistica. Questo spazio apre ad una nuova modalità di fruizione del patrimonio culturale che consente di raggiungere altri target, potenzialmente interessati, come i giovani”.

Amata: “Proficua sinergia fra istituzioni che andrà avanti”

“Grazie a questa possibilità offerta dalla Fondazione – ha detto l’assessore Amata – si sono avvicinati all’arte non soltanto i cultori e gli esperti d’arte. È una sinergia molto proficua fra istituzioni che andrà avanti in un’ottica di valorizzazione e ottimizzazione della fruizione del nostro grande patrimonio culturale”.

Scarpinato: “Associare innovazione e cultura”

“E’ uno spazio meraviglioso – ha commentato l’assessore Scarpinato – perché associa innovazione e cultura. Procederemo con un’unità d’intenti che darà un nuovo passo alla Sicilia e consentirà di raggiungere grandi risultati”.

Il Quickscan

La visita al busto di Antonia Minore è arricchita da una novità assoluta il “Quickscan”, cioè il visitatore è scansito e riceve la sua identità digitale.

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