Poco meno di un anno fa, ed esattamente nel mese di giugno del 2023, Gianfranco Miccichè aveva scoperto di essere spiato e lo aveva denunciato pubblicamente con una intervista rilasciata a BlogSicilia. Un gps era stato piazzato sotto la scocca dell’auto di servizio ed era stato rinvenuto per caso.A raccontato a BlogSicilia fu Gianfranco Miccichè in persona.

Alla luce delle indagini della finanza sull’uso dell’auto blu da parte dell’ex presidente che hanno portato ai provvedimenti di ieri è lecito pensare che forse quel gps potesse essere proprio delle forze dell’ordine

La “spy story”

Quella che allora fu tacciata come la spy story siciliana inizia la sera di giovedì 15 giugno, quando l’ex presidente dell’Assemblea Regionale siciliana ritorna a Palermo da Milano dopo aver preso parte ai funerali di Stato per Silvio Berlusconi.

Sono gli uomini dello staff di Miccichè a scoprire il dispositivo. E’ una guaina nera con all’interno quattro batterie, collegata a un dispositivo con due antenne, una Gsm e l’altra Gps,  al cui interno c’è una scheda sim con un numero contrassegnato a penna: 12049. Un sistema, in realtà, non modernissimo ma certamente efficace ed efficiente.

Attaccato all’auto con un magnete

L’apparecchio era attaccato alla macchina con un magnete al neodimio. Un sistema veloce per collocarlo, abbastanza discreto ed efficace anche quello. Attaccare semplicemente il dispositivo all’auto è una operazione che può essere effettuata in pochi secondi senza farsi notare più di tanto.

La denuncia alla polizia

L’episodio viene immediatamente denunciato alle forze dell’ordine. Miccichè stesso esclude che possa trattarsi di un sistema di intercettazione delle forze dell’ordine. Al loro arrivo i poliziotti  mostrano qualche preoccupazione. Mentre vengono eseguiti i primi accertamenti a Miccichè non viene consentito di utilizzare l’auto per tornare a casa e il politico viene accompagnato dalla stessa polizia per ragioni di sicurezza. “Per fortuna non era un ordigno”, spiega Miccichè. A notte fonda, l’apparecchio viene “restituito” all’ex presidente dell’Ars senza ulteriori spiegazioni.

La sua reazione pubblica è, comunque, veemente e chiede conto e ragione dell’accaduto “Voglio sapere chi mi seguiva” sarà la sua frase che finirà anche in una interrogazione parlamentare.

Il video di BlogSicilia a La7

La video intervista di allora è stata adesso ripresa da La7. Uno spezzone sarà trasmesso oggi montato in un servizio della trasmissione L’Aria che tira. noi vi riproponiamo l’intera intervista di giugno dello scorso anno.

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