Da un lato incassa l’apprezzamento della Corte per il miglioramento dei conti della Sicilia ma dall’altro si dice amareggiato per un confronto non ancora adeguato alle esigenze. Il presidente della Regione renato Schifani ha voluto presenziare all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Sicilia.

Serve un maggiore dialogo fra le istituzioni e l’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata una nuova occasione per ribadire un concetto già espresso in questi giorni, secondo il presidente che non ha mancato di dire la sua a margine dell’evento. Ma l’ha fatto sempre con grande rispetto istituzionale. Ha seguito le relazioni della Presidente e del procuratore generale sottolineando alcuni passaggi a dimostrazione dell’attenzione posta alle affermazioni dei magistrati “Oggi era un appuntamento al quale non potevo mancare – ha detto ai giornalisti a margine dell’inaugurazione –  sono venuto con un grande senso di responsabilità e con un grande piacere. Ho ascoltato le due relazioni significative. Io sono un uomo delle istituzioni e lungi da me l’idea di non rispettare l’alto ruolo che svolge la Corte dei Conti. Devo dire che sono state due relazioni esemplari delle quali terremo conto, dalle quali trarremo naturalmente gli spunti di riflessione. Ho sottolineato un passaggio del Procuratore Generale, quello in cui auspica l’aumento della funzione consultiva da parte della Corte dei Conti, perché credo fortemente nella leale cooperazione tra organi dello Stato”.

Maggiore coordinamento sarebbe servito anche prima

“Magari una funzione, diciamo, di maggiore coordinamento  forse è mancata in ordine agli ultimi fatti dei quali si è parlato – ha detto Schifani riferendosi chiaramente alla relazione sulla realizzazione delle terapie intensive in Sicilia che riportava un errore numerico considerevole – non ho avuto remore nel manifestare la mia amarezza in ordine alla mancata dialettica, al mancato confronto sulle valutazioni della sezione di controllo sul tema del PNRR. Sarebbe bastato un maggiore coordinamento per evitare pronunciamenti che potevano determinato allarme sociale”.

Il buco nei conti Irfis

Sulla vicenda del buco nei conti Irfis derivante da un investimento risalente al 2018 forse imprudente e rispetto al quale l’Istituto ha già avviato una causa Schifani è tranciante “Guardi, io non vado appresso al giornalismo spazzatura. Noi andiamo avanti, rispettiamo la comunicazione, rispettiamo i giornalisti, rispettiamo la libera stampa, ma quando si tratta di spazzatura andiamo avanti”.

La privatizzazione degli aeroporti

“Sin da quando ci siamo insediati abbiamo ho spinto per la privatizzazione degli aeroporti siciliani, pur non essendo la Regione proprietaria di queste strutture, ma abbiamo esercitato una moral suasion che continueremo ad esercitare. Quindi esprimo apprezzamento per il passo significativo annunciato da parte della SAC. Credo che Palermo e Catania siano gli unici aeroporti che siano rimasti ancora in mano a soggetti pubblici o para pubblici. Naturalmente parliamo di Camere di Commercio, parliamo di Comune ma io sono convinto che il pubblico debba fare il pubblico e il privato il privato. Per questo posso esprimere la mia grande amarezza per Palermo che invece resta al palo. La nostra moral suasion lì che non viene recepita”.

Mi spiace molto naturalmente anche perché noi su Palermo abbiamo previsto un investimento di 14 milioni. Noi saremo coerenti con i nostri impegni. Però mi auguro che Palermo esca dalle sacche della politica,. Una struttura che comunque è sempre in continua crescita deve uscire dal controllo della politica perché così non obbedisce a logiche di mercato che ormai a livello internazionale vedono una presenza di privati, possibilmente un partenariato pubblico privato, che dimostrano di essere sempre più efficienti e quindi offrono maggiore tutela del cittadino e maggiori garanzie di avere un buon servizio”.

I dazi di Trump rischiano di danneggiare la produzione agricola siciliana

“Ci preoccupa la politica di Trump, è evidente. Io non mi sono mai pronunciato sino adesso, ma è chiaro che parlo anche da ex presidente del Senato. Sulla politica internazionale non mi compete, potrei dire tanto, ma mi taccio. Sulla politica economica siamo preoccupati, come credo siano preoccupati tutti coloro i quali hanno a cuore l’andamento dell’economia italiana. I dazi non hanno mai risolto nulla. Le politiche protezionistiche non hanno mai risolto le tematiche economiche di un paese, anche perché determinano contro reazioni, dazi contro danzi”.

“Ho letto oggi sulla stampa che le quotazioni delle azioni di Trump e anche di Musk crollano e questa è una prima conseguenza. Io mi auguro e sono certo che la reazione dell’Europa sarà univoca, ferma e dimostri una volta tanto di essere un’Europa anche dei popoli, non soltanto della moneta”.