Provvedimento di sequestro nei confronti degli eredi di Vincenzo Sucato, presunto appartenente alla famiglia mafiosa di Misilmeri. Il valore dei beni ammonta a circa mezzo milione di euro. I carabinieri del nucleo investigativo hanno apposto i sigilli. Sucato è deceduto nell’aprile del 2020 ed è considerato uno dei vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri. Quando morì era detenuto ed in attesa di primo giudizio.

Il provvedimento delle misure di prevenzione

Ad emettere il provvedimento la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. I beni ammonta a circa mezzo milione di euro. Sucato era stato arrestato nell’ambito dell’operazione di servizio denominata “Cupola 2.0” con l’accusa di essere stato il reggente della famiglia mafiosa di Misilmeri. In particolare avrebbe curato e programmato la gestione delle estorsioni sul territorio.

I beni

Il provvedimento di sequestro, emesso nei confronti dei suoi eredi, ha riguardato il 50% delle quote dell’impresa edile “Mi.Sa.C. srl di Misilmeri. Figurano anche un fabbricato e 3 appezzamenti di terreno, tutti a Misilmeri, e 8 rapporti bancari.

Morì di coronavirus

Sucato fu il primo detenuto che si ammalò e morì a causa del coronavirus nel reparto alta sorveglianza di Bologna. Aveva 76 anni.  Qualche giorno prima il dipartimento del carcere lo aveva trasferito in terapia intensiva. Pare soffrisse di altre patologie. Sucato finì in altre inchieste antimafia nel passato, già arrestato nel 1997. Le ultime indagini dei carabinieri del nucleo investigativo, coordinate dalla Dda di Palermo, avevano svelato il rinnovato attivismo di Sucato nella riorganizzazione di Cosa nostra. In manette era finito anche il figlio Giusto, ritenuto il suo “alter ego”. I pm di Palermo avevano chiesto una condanna a 16 anni per Vincenzo Sucato.

La nuova commissione

Nell’operazione in cui venne coinvolto Sucato si parlò di smantellamento della nuova commissione provinciale di cosa nostra palermitana. Sulla base delle indagini si era riunita per la prima volta il 29 maggio 2018. In quel contesto i carabinieri avevano già arrestato 19 persone ritenute appartenenti al mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno. Tra questi Filippo Salvatore Bisconti e Salvatore Sciarabba, co-reggenti del mandamento mafioso, Vincenzo Sucato, reggente della famiglia mafiosa di Misilmeri, e Stefano Polizzi, reggente della famiglia mafiosa di Bolognetta.

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