“Le pessime condizioni della rete viaria in Sicilia non possono più attendere i tempi biblici di scelte politiche e amministrative dell’Anas o delle ex Province. Per questo motivo, già da tempo, il governo regionale ha deciso di intervenire sostituendosi agli enti che sarebbero istituzionalmente preposti a farlo. Il monitoraggio e gli eventuali e successivi interventi sono indifferibili, soprattutto con il sopraggiungere della stagione invernale che mette a dura prova infrastrutture ormai segnate dal tempo e dall’incuria”.

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Ad agosto scorso – continua il governatore – abbiamo stanziato cinque milioni di euro e dato mandato al Dipartimento regionale tecnico di avviare le procedure per il reclutamento di professionisti esterni. Le procedure si sono concluse con l’individuazione di 130 tecnici per procedere al controllo di 540 strutture stradali tra ponti, viadotti e gallerie. Ci vorrà un po’ di tempo, ma l’importante era partire, ricordando che, comunque, che la Regione non ha alcuna competenza sulle strade dell’Isola, la cui manutenzione è in capo per 17mila chilometri alle Province e per circa tremila allo Stato”.

Non tarda la controreplica di Anas. “Si ricorda che in Sicilia Anas gestisce complessivamente quasi 4200 km di rete, tra strade statali e autostrade in gestione diretta (ovvero tutte le autostrade eccetto A18 “Messina-Catania”, A20 “Messina-Palermo” e “Siracusa – Rosolini”) – scrive l’azienda -. I 1600 ponti e viadotti gestiti sono costantemente controllati e monitorati, attraverso software specifici adottati in azienda che incrementano l’efficacia di Anas sulla manutenzione della rete. Si ricorda che nell’isola la programmazione pluriennale (2016-2020) di Anas ha raggiunto valori economici molto elevati, essendo pari a quasi 5,9 miliardi di euro. Questi sono ripartiti tra nuove opere, per quasi 4,8 miliardi, e manutenzione programmata, per 1,1 miliardi di euro. Per quanto riguarda la manutenzione programmata sono attivi interventi pari a circa 180 milioni e in attivazione pari a 600 milioni di euro. Va evidenziato, infine, che l’avanzamento degli interventi di manutenzione e riqualificazione è condizionato dalla necessità di trovare un compromesso tra l’esigenza di accelerare l’attuazione mediante l’attivazione di più cantieri contemporanei e l’opportunità di attenuare i disagi alla circolazione che gli stessi cantieri inevitabilmente creano, limitandone quindi il numero”.

 

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