L’episodio si è verificato in una villa pubblica a Monreale

Ragazzina aggredita nel Palermitano e il branco “incita” alla violenza, il video finisce sui social

Trascinata per i capelli mentre il “branco” incita alla violenza. L’episodio si sarebbe verificato in una villa comunale di Monreale, nel Palermitano, ed è venuto a galla perché il video dell’aggressione è diventato virale sui social, anche se pare che nelle ultime ore sia difficilmente rintracciabile. Storia che è stata oltretutto confermata dalla zia della vittima attraverso facebook e che trova riscontro anche negli ambienti investigativi. I genitori della ragazzina maltrattata sarebbero andati alla caserma dei carabinieri di Monreale ma non avrebbero presentato alcuna denuncia.

Il racconto choc: “Trascinata per i capelli”

La zia della ragazza aggredita ha raccontato sui social la terribile esperienza: “Gira nei telefonini dei nostri figli – racconta – un video dove una ragazzina di dodici anni trascina per i capelli una sua coetanea e in sottofondo si sentono altri ragazzini che incitano la malefica ragazzina a continuare nella violenza. Il tutto avviene durante il pomeriggio in villa. Ma scusatemi cari genitori, avete educato figlie o bestie?? La ragazzina vittima di questa violenza è mia nipote. Sono tanto amareggiata per la società dove stanno crescendo i nostri figli!”.

Avviate indagini

Secondo quanto trapela da ambienti investigativi i carabinieri stanno indagando. Anzitutto sarebbero alla ricerca del video incriminato. Si sta provando a capire se esistono gli estremi per un reato dopo aver sentito il racconto angosciato della coppia di genitori.

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Episodio recente nel Messinese

Non è la prima volta che in Sicilia si verificano vicende simili. Nel giugno scorso finì in rete l’aggressione di una ragazza presa a schiaffi e i pugni e quei momenti furono anche ripresi con la telecamera in dotazione di uno smartphone. Poi il video fu postato sui social.  La polizia di stato in quel caso riuscì a identificare i tre minorenni responsabili che furono denunciati per lesioni personali, minacce e diffamazione. E’ stata la polizia postale e delle comunicazioni di Messina a svolgere l’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni, che ha consentito l’identificazione di tre minori, due ragazze ed un ragazzo.

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