I giudici della Corte dei Conti presieduti da Sergio Vaccarino hanno condannato il carabiniere Giuseppe Bellebuono in servizio alla sezione amministrativa del comando gruppo di Monreale a risarcire 171 mila euro all’Arma che il militare avrebbe sottratto dal 2015 al 2018.

Come è nato il procedimento

Il procedimento era anche a carico di Cristoforo Amato, capo del servizio amministrativo del comando legione carabinieri Sicilia, difeso dagli avvocati Antonio Cirafici e Fulvio Sinagra che è stato assolto. Bellebuono era il responsabile della sezione amministrativa del gruppo di Monreale e attraverso dei falsi certificati di viaggio intestati a ignari colleghi si sarebbe appropriato delle somme contestate dalla procura contabile diretta da Pino Zingale.

Le indagini

Ad indagare sulle somme sottratte sono stati gli stessi colleghi del gruppo di Monreale. Gli stessi carabinieri a cui erano stati intestati i certificati di viaggio hanno ammesso di non sapere nulla di queste somme. Passando al setaccio l’intera gestione del responsabile amministrativo è emerso un ammanco di circa 171 mila euro. Il militare avrebbe clonato i certificati di viaggio o creati di nuovi.

Il sistema scoperto dalle verifiche dei colleghi

Un sistema che sarebbe andato avanti, ma forse scoperto grazie alle verifiche di alcuni colleghi e all’informatizzazione delle procedure. “La condotta del Bellebuono, ancora, è connotata dall’elemento soggettivo del dolo – si legge nelle sentenza dei giudici contabili – La portata materiale e temporale della macchinazione attuata, sviluppatasi attraverso la falsificazione di atti e di firme nonché per mezzo dell’abusivo riempimento di certificati di viaggio vergini o clonati, non lascia dubbi sulla volontà di funzionalizzare le proprie condotte, scientemente attuate, all’appropriazione degli anticipi di missione con correlativo, consapevole, depauperamento delle ragioni erariali”.

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