L’intera comunità scolastica palermitana è in lutto per la perdita di Anna Geraci. Non solo una preside, che con indiscussa professionalità ha guidato negli ultimi lustri l’Istituto comprensivo Istituto Comprensivo Statale Montemaggiore Belsito, ma soprattutto una donna tenace, caparbia, sempre dalla parte dei deboli.

Il 15 febbraio avrebbe compiuto 66, tutti all’insegna dell’impegno, della solidarietà, della condivisione.

A fermarla è stata la malattia che ha portato via una preside amata da tutti, una guerriera sempre in prima fina nelle battaglie sociali, e, concedetemelo, un’amica speciale, sempre disponibile e affettuosa. I suoi numerosi messaggi rimarranno impressi nel cuore e indelebili nella mia ragione. Anna Geraci, laureata in pedagogia, conclude la sua lunga carriera professionale all’I.C. Montemaggiore Belsito, dopo avere diretto l’I.C. Alia, l’Istituto Francesco Orestano, l’ICS di Terme Vigliatore, la Scuola Media Statale “Boccone” di Palermo e l’Istituto Comprensivo Statale “G. Falcone” ex Fondo Raffo di Palermo. All’I.C. di Montemaggiore Belsito aveva insegnato, nel ruolo della scuola elementare, ricoprendo una molteplicità di incarichi, da Funzione strumentale, a componente del Consiglio di Istituto e della Giunta esecutiva; aveva ricoperto, inoltre e precedentemente, l’incarico di componente del comitato di valutazione del servizio dei docenti, componente del Consiglio di Istituto e della giunta esecutiva per la componente docente presso l’I.C. Statale di Cerda.

Un esempio per tanti che nella sua piccola città, dove era nata e lavorava, combattevano le loro guerre quotidiane, ora contro le discriminazioni razziali, ora contro le disabilità, ora contro un disagio sociale ed economico. Il grande pregio della preside Anna Geraci è stato quello di non far sentire nessuno mai escluso dalla partecipazione civica, perché lei non era estranea a quel mondo.

Qui era nata, aveva mosso i primi passi da maestra proprio al comprensivo che aveva frequentato come alunna, dove diventò dirigente scolastico, suggellando un impegno vero, una sorta di patto tra lei e il paese. «Sono nata qui, questa scuola è la mia vita. Conosco le difficoltà che ogni bambino incontra ogni giorno e voglio alleggerirgli quel peso almeno nelle ore che sono a scuola» mi ha raccontato una volta nel suo studio, sepolta tra pile di incartamenti, richieste di Pon e soprattutto quel faldone del corso di aggiornamento che mi aveva chiesto di gestire, come docente esperto, con l’amico prof. Vincenzo Bussa, a favore dei suoi docenti, attentissimi e, principalmente, bravissimi e dolcissimi. “Inclusione e disabilità: Progettazione educativa e gestione della classe”, un corso targato Itard, con Piero Crispiani, in collaborazione con il Ce.S.I.S.E che aveva voluto fortemente e che avevo tenuto, insieme a Piero e Vincenzo, con la responsabilità di chi è certo d’avere tra gli uditori una dirigente qualificato, un pedagogista attento.

Questo l’impegno di Anna Geraci, che le riconoscono quanti l’hanno conosciuta. Ha realizzato tanto, ma poteva fare ancora tanto nella sua vita. Ha letteralmente strappato all’evasione e alla dispersione, nel corso delle sue molteplici presidenze, tanti ragazzi dalla strada, ha aiutato famiglie dalla povertà a ricominciare da zero, ha aiutato tanto i bambini quanto i loro genitori. È riduttivo quindi parlare solo del mondo della scuola in lutto: lo è tutta la città e la provincia.

In tanti si augurano che il suo impegno non sarà dimenticato. La «sua» scuola, che aveva lasciato poco tempo fa, la piange inconsolabile. L’avremmo aspettata anche tra le infinite peripezie che la vita le stava riservando, ma purtroppo è tornata al Padre.

 

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