I carabinieri hanno sequestrato le schede di intervento alla centrale operativa del 118 in merito alla morte per infarto di un uomo del Palermitano collegata anche ad un presunto enorme ritardo nell’arrivo dell’ambulanza. A perdere la vita Antonino Grisanti, 74 anni. Secondo una prima ricostruzione l’ambulanza sarebbe giunta sul posto 45 minuti dopo la chiamata. L’episodio, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, si è verificato a Collesano, nel Palermitano, vittima un uomo di 74 anni. E’ stato colto da un attacco cardiaco, la figlia lo teneva fra le braccia. In attesa invano di quel soccorso che sarebbe giunto ben 45 minuti dopo la chiamata. Troppi per una situazione di emergenza.
Il dolore e la rabbia della figlia
“Nemmeno in Africa si muore così”. Parole testuali che sarebbero state dette dalla figlia della vittima a La Repubblica. Travolta dal dolore di una morte che forse si sarebbe potuta evitare, o forse no. Sta di fatto che, sulla base della ricostruzione dei fatti, 45 minuti di attesa per un’emergenza sono davvero troppi per un uomo colto da infarto.
Problema che si ripropone
In realtà una situazione del genere è l’ennesima che si verifica nell’Isola. Diversi sono stati gli episodi denunciati con ritardi di ambulanze. O in altri casi di assenza del medico a bordo. E’ l’effetto dei cosiddetti tagli alla sanità, quella famosa spending review selvaggia, che qualche volta non ha guardato a particolari esigenze. Ad esempio le zone più impervi e da raggiungere, come le Madonie, o il Corleonese, o tante altre aree dell’entroterra siciliano. Qui i numeri delle ripartizioni di medici e ambulanze non possono trovare una logica meramente matematica.
Problemi che si intrecciano
Stando ai numeri riportati sempre da La Repubblica, nell’Isola ci sarebbero su 251 ambulanze in servizio del 118 ma soltanto 108 viaggiano con un sanitario e oltretutto neanche tutti i giorni. E qui entra la logica dei numeri: il ministero della Sanità parla di una distribuzione di un ambulanza medicalizzata ogni 60 mila abitanti. Ma in alcune zone interne della Sicilia, difficili da raggiungere, i tempi di percorrenza si allungano. Non può esserci un ragionamento numerico.
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