“Stop ai tagli alla sanità pubblica”, lo chiedono i sindacati che hanno organizzato per martedì 28 febbraio a Palermo una manifestazione per chiedere più risorse e la stabilizzazione dei precari, una vicenda che va avanti da alcune settimane ormai. I sindacati chiedono la proroga di tutti i contratti in corso in scadenza al 28 febbraio e l’avvio delle procedure di stabilizzazione ma anche una riforma del servizio di emergenza.

Il sit in dei sindacati

Martedì mattina a Palermo davanti all’assessorato regionale alla Salute scenderà in piazza il sindacato Fials Confsal per rivendicare maggiore attenzione e più risorse per la sanità pubblica. Sarà presente anche il segretario nazionale Giuseppe Carbone oltre al segretario regionale Sandro Idonea. 
”Basta con il personale sanitario “in affitto” dalle cooperative – scrive il sindacato – basta con le convenzioni, che cedono al privato pezzi importanti della sanità pubblica. Basta con il definanziamento del Servizio sanitario nazionale”.

Proroga dei contratti in corso in scadenza

La Fials rivendica tra l’altro “la proroga di tutti i contratti in corso in scadenza al 28 febbraio e l’avvio delle procedure di stabilizzazione, che coinvolgano tutto il personale precario, anche dei lavoratori del ruolo tecnico inspiegabilmente trascurati dal decreto Milleproroghe”. La Fials chiede inoltre “direttive unitarie ai commissari straordinari delle aziende sanitarie per evitare licenziamenti di precari”.

“Serve la riforma del Servizio di Emergenza”

“È assurdo e paradossale – spiega il sindacato – che molti direttori generali decidano, autonomamente, di licenziare i lavoratori precarie e bandire, contestualmente, i concorsi per l’assunzione di personale esterno per gli stessi profili professionali dei licenziati”. Quindi la Fials ritiene urgente “la riforma del Servizio di Emergenza-urgenza Seus 118, il cui organico è fermo da oltre 15 anni. Occorre bandire i concorsi per la sostituzione di oltre 200 lavoratori cessati dal servizio e mettere mano alla nuova dotazione organica al fine di evitare il collasso dell’azienda che tutta Italia ci invidia”.

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