“Un uomo buono, un papà meraviglioso. Non si può morire così”. Piangono gli amici, i parenti, i colleghi e chi lo conosceva bene. Michele Pisciotta era un falegname, e adesso non c’è più. A 67 anni era andato a fare un sopralluogo in un cantiere edile è caduto dall’impalcatura in un palazzo in via Libertà a Palermo.
E’ morto per le ferite provocate dalla caduta. Se n’è andato facendo quello che aveva fatto per tutta una vita: lavorare. L’ennesima vittima bianca, caduta mentre compie il proprio dovere. Hanno cercato di salvare Michele, ma non c’è stato niente da fare. Sono intervenuti gli agenti di polizia e i sanitari del 118 che hanno cercato di rianimarlo. Le indagini sono condotte dalla polizia e dai tecnici della Spresal che dovranno ricostruire quanto successo.
“Una notizia sconvolgente”
“E poi ti arrivano queste notizie sconvolgenti che non riesci neanche a credere. Riposa in pace Michele Pisciotta, bravo uomo, lavoratore, una persona meravigliosa mi dispiace tantissimo”, scrive Patrizia su Facebook.
La Fillea Cgil Palermo sull’operaio morto
La Fillea Cgil Palermo interviene sull’incidente che si è verificato nel pomeriggio in via Libertà, 81, a Palermo, nel quale ha perso la vita un operaio cadendo da un’impalcatura. A perdere la vita, Michele Pisciotta, operaio specializzato, di 67 anni.
La Fillea Cgil Palermo esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima. . “Ancora una volta – denuncia il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – queste dinamiche si verificano in assenza di controlli, soprattutto nei cantieri privati. Il lavoratore è caduto da un’impalcatura ad un’altezza relativamente bassa. Ma il tema è: perché a 67 anni si continua a lavorare rischiando incidenti mortali? E’ purtroppo una strage annunciata.
E sicuramente gli interventi recenti del governo sulle pensioni tanto agognate dagli edili sono sempre più lontani. Nonostante sia stata confermata l’Ape sociale, per noi i 41 anni di contributi e i 62 anni di età non sono sufficienti per dare risposte agli edili palermitani e siciliani, in una realtà in cui la media dei contributi da noi, nel settore delle costruzioni, è di 27 anni. Chiediamo come abbiamo sempre fatto maggiori controlli”.
Dalle verifiche effettuate dalla Fillea Cgil Palermo nel sistema di Cassa edile ed Edil Cassa, il lavoratore non risulta censito e inquadrato come operaio edile. “Va verificata in che tipo di azienda lavorava, se un’azienda edile o del legno – aggiunge Ceraulo – Se era un falegname dovrebbe aver applicato il contratto del legno presso un’azienda”.
I numero dell’Inail sugli infortuni
I numeri dell’Inail parlano chiaro: sul fronte della sicurezza sul lavoro, nel territorio di Palermo e Trapani tanto c’è ancora da fare. Se in Sicilia da gennaio a settembre dello scorso anno sono state 17.129 le denunce di infortunio, nei sei mesi di quest’anno hanno superato quota 25 mila, e Palermo conferma il trend in aumento, da gennaio a settembre 2022 sono stati ben 6248 il doppio circa del 2022 quando furono 3970, a Trapani 1712 erano 1371 nello stesso periodo del 2021.
Undici gli incidenti mortali (erano stati 12 lo scorso anno nello stesso periodo). (5 a Trapani, erano 2 lo scorso anno).
La Filca Cisl
La notizia della morte del falegname nel cantiere edile di via Libertà ci lascia attoniti e sgomenti perché assistiamo ancora una volta alla morte di un padre di famiglia che perde la vita sul posto di lavoro. Lo dicono in una nota congiunta il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia,Paolo D’Anca e il segretario provinciale della Filca Cisl Palermo-Trapani, Francesco Danese che aggiungono:”Occorrono il potenziamento dei controlli repressivi nei cantieri e il l’incremento degli ispettori del lavoro per punire severamente chi non garantisce la sicurezza nei cantieri e chi non prevede la formazione degli operai e ribadiamo, considerata l’età del falegname morto, che è necessaria la riforma pensionistica perché è impensabile che un operaio a 67 anni possa stare ancora su un ponteggio, tenendo conto che il lavoro nei cantieri è tra quelli più usuranti e non semplicemente ‘gravoso’ come in molti si ostiano ancora a considerarlo. Ben venga la conferma di Ape sociale, l’anticipazione pensionistica per gli edili, ma chiediamo che diventi una misura strutturale”.
Commenta con Facebook