Si va avanti senza se e senza ma sulla mozione di sfiducia al sindaco di Borgetto Luigi Garofalo. I capigruppo si sono riuniti ieri pomeriggio ed hanno stabilito di fissare la data del consiglio comunale per il prossimo 17 febbraio alle ore 20,30. Questo significa che i potenziali tentativi del primo cittadino di riaprire un dialogo con le forze politiche è caduto nel vuoto. Altrimenti la mozione sarebbe potuta essere anche ritirata. Ma se ciò non è avvenuto vuol dire che gli strappi sono rimasti tali e quali.

Il sindaco chiede di fare “comunicazioni”

In silenzio stampa i consiglieri di opposizione che hanno firmato la mozione così come il sindaco. Non si vuole al momento esporsi probabilmente con l’intenzione di non scoprire le proprie carte in vista proprio del prossimo consiglio. L’impressione comunque è che si possa essere al capolinea di questa legislatura. Il sindaco ha chiesto, e ottenuto, di poter fare delle “comunicazioni”. C’è chi sussurra che possa essere il suo un ultimo intervento al “veleno” nei confronti dei suoi ex consiglieri di maggioranza.

La rottura

I firmatari della mozione di sfiducia sono 9 e per far approvare l’atto, che determina la decadenza del governo cittadino e dell’assise, basterebbero 8 voti. Nei giorni scorsi si erano dimessi gli ultimi due assessori rimasti in carica e persino il presidente del consiglio comunale al Comune di Borgetto. Sostanzialmente le motivazioni erano state identiche: quelle cioè di lasciare le mani libere al sindaco Luigi Garofalo per provare a ricomporre una maggioranza.

Una crisi lunga

Da più di un anno Garofalo è senza maggioranza e il problema si è acuito quando anche i tre consiglieri del Partito Democratico gli hanno ritirato la fiducia. Tra loro anche il consigliere Alessandro Santoro, che appena qualche giorno fa si era dimesso dalla carica di vicesindaco in aperta polemica con Garofalo. A seguirlo a ruota ci fu Antonio Maltese che si dimise da assessore. Si era anche cominciato a parlare di un governo di larghe intese, con la possibilità di inserire nella giunta borgettana tutte le forze politiche, anche il Movimento 5 Stelle che alle elezioni di 3 anni fa presentò una candidatura a sindaco in alternativa a quella di Garofalo. Dialogo che però sino ad oggi era fallito.

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