Sono stati vinti i primi ricorsi contro le multe nella Ztl a Palermo, ben 86 mila nel 2017. Contravvenzioni, a quanto pare, non sempre legittime. Il Prefetto di Palermo, in due casi, ha dato torto al Comune e ha disposto l’archiviazione dei verbali elevati dalla polizia municipale.

Le presunte infrazioni si riferivano al transito di un’auto senza contrassegno per la Ztl in via Gagini, nel centro storico, e all’ingresso della stessa auto in piazza Marina da via Porto Salvo. Il ricorso presentato al Prefetto di Palermo dall’avvocato Claudia Luzzio, dello studio legale Cascio, ha eccepito la carenza di segnaletica. Il Prefetto lo ha accolto affermando che “al momento dell’infrazione la segnaletica verticale della Ztl era posta sul lato sinistro e non destro della piazza Colonna così come previsto dalla normativa vigente, anmentre sul lato destro si riscontrava una segnaletica indicante la scritta ‘senso unico'”.

Inoltre, scrive sempre nelle sue motivazioni la Prefettura: “Il conducente del veicolo ha possibilità di accesso in via Gagini senza avere poi la possibilità di uscire da un apposito varco libero”. Due elementi che hanno permesso di disporre l’archiviazione del primo verbale di contravvenzione. Su via Porto Salvo, invece, l’avvocato Claudia Luzzio aveva eccepito nel suo ricorso che “esaminando le foto che ritraggono l’angolo tra via Casadei e corso Vittorio Emanuele (varco di via Porto Salvo), si vede che il segnale stradale autorizza ad andare dritto (cioè verso il varco!) avvisando il conducente che, se si svolta a destra, imboccando corso Vittorio Emanuele, si entra nella Ztl. Si tratta, quindi, di segnaletica che inganna il conducente che non è avvisato che andando dritto entrerà in Ztl”. Anche in questo secondo caso, il Prefetto ha ritenuto che ci sia un difetto nella segnalazione del varco d’ingresso e nessuna possibilità di uscire dalla Ztl senza incorrere in una infrazione.

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