Angelo Guagliardo 50 anni è morto lo scorso 9 agosto a Campofiorito. La moglie che attende un bimbo, assistita dall’avvocato Antonella Musso, ha presentato denuncia alla procura di Palermo per accertare le possibili responsabilità dei sanitari che lo hanno avuto in cura e l’eventuale correlazione fra il decesso e le due dosi di vaccino anti Covid.

La moglie nella denuncia dichiara che l’inizio del malessere dell’uomo coincide con la somministrazione delle dosi. Nella denuncia l’avvocato ripercorre le fasi che hanno portato l’uomo alla morte in appena tre mesi.

I fatti ripercorsi nella denuncia

Il 16 maggio all’uomo viene somministrata la prima dose di Moderna nell’hub allestito nel campo sportivo di Corleone.

Nelle ore successive l’uomo avverte stanchezza, mal di testa, dolori articolari, vertigini, nausea e stipsi. Prima l’uomo va dal medico di famiglia, poi al pronto soccorso di Corleone e poi in ospedale.

Il 26 giugno riceve la seconda dose. Guagliardo è dimagrito di 15 chili in venti giorni. Il 29 giugno un oculista privato riscontra un “severo ipovisu bilaterale” e suggerisci di recarsi in fretta al pronto soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo.

Ed è qui che, dicono i familiari, per la prima volta nella cartella clinica si fa riferimento al vaccino. Dopo un giorno e mezzo trascorso in corridoio al pronto soccorso l’operaio forestale viene trasferito nel reparto di Medicina per sospetta encefalite.

“Quarantuno giorni di degenza ospedaliera sembrano non essere bastati per arrivare a una diagnosi precisa”, denuncia la moglie. Dopo 8 giorni dall’arrivo in ospedale a Palermo Guagliardo viene trasferito in Neurologia. Secondo il legale, non sarebbe stato valutato correttamente un valore emerso dagli esami di laboratorio e possibile spia di una trombosi in atto. Nella cartella clinica si fa riferimento ad un’infezione batterica.

“Con il sopraggiungere delle infezioni ospedaliere – si legge nella denuncia – i medici perdevano di vista la causa che aveva determinato il ricovero che con molta probabilità, ove scoperta, l’evento morte sarebbe stato arginato”. Adesso i familiari vogliono sapere perché è morto il proprio caro. Le indagini sono condotte dai carabinieri.