La corsa alle regionale spacca, forse definitivamente, il centrodestra siciliano. Dopo settimane di silenzio in diretta nazionale nello Musumeci decide di rispondere agli attacchi, duri di Miccichè ed il tono stavolta non è più ne conciliante che alla ricerca di soluzioni
“Una volta i problemi erano la mafia ora lo è il buon governo”
Musumeci è altrettanto duro in diretta su La7 a Omnibus ma poi lo stralcio di quella intervista la pubblica anche su Facebook a riprova dell’intenzione di rispondere duramente
“Una volta i problemi della Sicilia erano un presidente vicino alla mafia, credevo che un problema sarebbe stata una gestione tesa al peculato, alla corruzione, un presidente intento a sistemare i propri familiari e amici nei posti chiave. Adesso, invece scopro che il problema è un presidente che ha chiuso le porte al malaffare, che ha governato con i partiti ed ha speso fino all’ultimo centesimo degli investimenti come ci chiede l’Europa, che ha messo la regione con le carte in regola”
Rispondendo a Miccichè “Ho governato con i partiti”
“Scopro dall’intervista di Miccichè al Corriere che abbiamo una visione diversa della politica e dell’amministrazione. Se fossi cinico direi che Miccichè vuole essere colui che da le carte e in Sicilia dare le carte è una operazione molto difficile e anche molto ardita. La mia è una terra molto complessa. io non ho mai fatto lavorare le procure della repubblica e in questi cinque anni credo di aver governato con Forza Italia,m con Fratelli d’Italia, con la lega, con i centristi, in maniera assolutamente serena, senza un giorno di instabilità”.
L’attacco al modello Miccichè
“Miccichè è convinto che bisognerebbe governare chiamando la mattina i segretari di partito per chiedere l’autorizzazione a fare questa o quella cosa. E’ un modo che i siciliani non vogliono e che non fa parte della mia formazione politica”
“Se fossi un problema i partiti avrebbero dovuto ritirare la delegazione in giunta. invece Miccichè i problemi li ha dentro il suo partito spaccato”
Musumeci ricandidato
“Io sono una persona seria, faccio il presidente della Regione e lo faccio senza rispondere alle polemiche, cercando di risolvere i problemi della mia gente. E come tutti i presidenti uscenti, che non abbiano commesso peccati mortali, credo di avere il diritto di riproporre il mio operato, e quello della mia squadra di governo, al giudizio degli elettori”
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