“Mentre in Sicilia c’è gente che ha perso il lavoro e muore di fame, nel Parlamento siciliano c’è ancora chi si diverte con i giochini di Palazzo. Oggi l’ho detto in Aula, come sempre, senza ipocrisia e senza reticenze. Lo ripeto: giudico eticamente vergognoso che un deputato possa chiedere il voto segreto durante l’esame di questa legge finanziaria, al posto di offrire ai siciliani chiarezza e trasparenza del proprio voto. Il fatto è ancora più grave se si pensa che le proposte in esame sono state concepite per sostenere in emergenza coronavirus famiglie, imprese e associazioni, messe in ginocchio dalla più grave crisi del Dopoguerra. E pensare che le misure in discussione sono frutto di un mio confronto preventivo con tutti i capigruppo parlamentari e poi discusse e concordate in commissione Bilancio. Basta con gli egoismi di partito sulla pelle dei siciliani! Il Parlamento deve essere la sintesi degli interessi legittimi della gente, non degli intrighi coperti dal voto segreto, mantenuto in vita soltanto in Sicilia”.

Rincara la dose il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dopo lo scontro in aula all’Ars nato dalla richiesta del deputato di Iv e Presidente della Commissione Cultura e Lavoro Luca Sammartino di voto segreto su un emendamento della Legge di stabilità.

Musumeci ha perso le staffe e dopo essersi augurato che di Sammartino si occupino “altri palazzi” riferendosi ad una indagine in corso, se ne va sbattendo metaforicamente la porta e lasciando i lavori sulla legge di stabilità.

Ma in difesa di Sammartino non scendono solo tutte le opposizioni all’Ars compatte e perfino, nel metodo il presidente Miccichè, ma anche i vertici nazionali di Iv e lo fanno con altrettanta ‘violenza verbale’

“L’intervento di oggi del presidente Musumeci in Aula dimostra lo squadrismo fascista. Ha offeso il Parlamento siciliano arrivando pure a minacciare ed insultare il deputato Luca Sammartino, reo di aver presentato un emendamento a lui non gradito. Il governatore non si permetta di minare la libertà, l’onorabilità e le prerogative di tutti i parlamentari, specialmente di quelli dell’opposizione” affermano il vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato, il capogruppo al Senato Davide Faraone e la senatrice Valeria Sudano.

“Le prerogative di un parlamentare non possono essere fermate dalle minacce di un presidente della Regione. Quello che è accaduto oggi è di una gravità istituzionale inaudita e che nessuna scusa potrà bastare a Musumeci. Abbiamo scoperto di che pasta è fatto, puzza di dittatura. Davvero oggi si è scritta una pagina nera ed indegna per la democrazia”.

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