Quattro giovani italiani uccisi tragicamente all’estero. Prima le morti di Francesca Di Dio e di Nino Calabrò nel Regno Unito; poi la notizia di quelle di Christian Zoda e di Sandra Quarta – ritrovata seppellita dopo mesi dalla sua scomparsa – in Germania. Le prime tre di queste vittime sono ragazzi della provincia di Messina. In un caso il presunto assassino sarebbe un palermitano ma italiano sarebbe anche l’altro indiziato.

Natale tragico per gli italiani all’estero

E’ un Natale tragico, di sofferenza e morte per i giovani italiani all’estero. Sarebbe stato il padre del ragazzo palermitano fermato per l’assassinio dei due fidanzati messinesi uccisi in Inghilterra a far trovare agli investigatori i corpi delle vittime. L’uomo, palermitano anche lui, sarebbe andato a trovare il figlio, coinquilino di Nino Calabrò, il giovane ammazzato con la fidanzata, Francesca Di Dio mercoledì a Thornaby, in Inghilterra.

Il giorno dopo avrebbe provato invano a chiamare il ragazzo e, non avendo risposta, sarebbe andato a cercarlo nella casa che condivideva con Nino. Non è chiaro se sia entrato nell’appartamento con le chiavi di riserva o se abbia chiesto ad amici di verificare cosa fosse accaduto. I corpi dei due fidanzati sarebbero comunque stati trovati grazie a lui. Terrorizzato, non avendo contatti nel Regno Unito, ha chiamato un amico poliziotto che lavora alla questura di Milano. Secondo quanto si apprende, l’agente ha allertato immediatamente i colleghi della seconda divisione Interpol del Servizio Cooperazione internazionale di Polizia che sono intervenuti insieme ai colleghi inglesi. Il presunto assassino, un 21enne, fermato poco dopo, avrebbe problemi psichici e, probabilmente dopo una lite, avrebbe assassinato il coinquilino e la fidanzata con un martello.

Mazzi di fiori davanti la casa

Sono stati lasciati alcuni mazzi di fiori davanti alla casa di Thornaby-on-Tees, nell’Inghilterra settentrionale, dove i due fidanzati della provincia di Messina, Nino Calabrò e Francesca Di Dio, sono stati trovati morti mercoledì. L’abitazione dove risiedeva Calabrò, raggiunto dalla ragazza per le festività natalizie, risulta ancora transennata dagli agenti di polizia che indagano sulla vicenda. In base alle testimonianze raccolte, i vicini si dicono scioccati per quanto successo. “Nessuno sulla strada li conosceva davvero, ma non davano fastidio a nessuno, quanto successo è semplicemente terribile”, afferma una donna. Un altro vicino aggiunge: “È orribile, erano così giovani. Non ci sono mai stati problemi qui, siamo scioccati”. La polizia locale ha dato notizia del fermo di un 21enne affermando che il giovane è sospettato di duplice omicidio.

L’altro orribile delitto in Germania

E’ avvenuto in Germania l’altro orribile duplice delitto. Un giovane originario di Messina, Christian Zoda, di 23 anni, è morto mercoledì scorso dopo essere stato ferito a colpi di pistola davanti la pizzeria del padre a Albstadt, cittadina tedesca a Sud di Stoccarda. Il giovane ferito verso mezzogiorno era stato portato in ospedale dov’è morto nel pomeriggio. Dopo rapide indagini la polizia tedesca ha fermato un uomo di 52 anni, che conosceva la vittima, con addosso la pistola con cui avrebbe sparato a Zoda. Il delitto sarebbe collegato alla sparizione di un’altra italiana, Sandra Quarta, 20 anni. Il cadavere della ragazza è stato trovato nel giardino del 52enne che ha sparato a Zoda e che è risultato essere lo zio di Sandra.

Assassinato dopo la morte della sua ex

Sandra Quarta sarebbe stata l’ex fidanzata di Zoda. “Mio figlio era un grandissimo amico di Sandra. Ai tempi della scuola, a 12 anni, erano fidanzatini, poi dopo è nato un sentimento come tra fratello e sorella. Non so se mio figlio conoscesse lo zio della ragazza che è stato fermato” dice in una intervista alla Gazzetta del Sud on line Maria Antonia Cannarozzo, la mamma di Christian Zoda. Per il suo omicidio è stato arrestato Michele Quarta, accusato anche di aver ucciso la nipote Sandra trovata sepolta nel giardino del parente. “Christian – continua la donna – è nato in Germania, poi con suo padre abbiamo divorziato e siamo scesi tutti a Messina. Christian dieci anni fa è risalito in Germania con le due sorelle e il padre per lavorare con lui. Mio figlio aveva tanti progetti, amava fare le pizze, aveva una vita davanti. Era il ragazzo più buono del mondo, il fratello, l’amico di tutti. Era il ragazzo della pace, dava solo amore. Non possiamo dire nulla, ancora non sappiamo come sono andati i fatti. Vogliamo la verità, domani sarò in Germania. Domani sera sarò da lui”.

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