Lei aveva vent’anni, compiuti a luglio, lui 25. Nino Calabrò e Francesca Di Dio sono stati trovati morti in Inghilterra, ieri alle 14.10, nella loro casa di Thornaby, sulla riva ovest del fiume Tess, nella contea dello Yorkshire. A chiamare la polizia sono stati alcuni amici dei due ragazzi, insospettiti perché nessuno dei due rispondeva al telefono. Ventriquatt’ore dopo il ritrovamento, la polizia di Cleveland non aveva ancora dato i loro nomi, ma a Barcellona Pozzo di Gotto e a Milazzo, le città dove Nino ha abitato prima del trasferimento all’estero, come a Montagnareale, dove Francesca viveva con i genitori e la sorella diciottenne, la notizia era già nota in mattinata.

Fermato un palermitano

La polizia inglese ha avviato un’indagine per omicidio: in stato di fermo, al momento, c’è un ex coinquilino di Calabrò, un giovane palermitano che era rientrato in Sicilia dopo aver vissuto in Inghilterra per diverso tempo, aiutato proprio da Nino, in passato, a trovare un lavoro. Gli investigatori sospettano che sia stato lui a massacrare la coppia. Sulla base di un primo esame dei corpi, li avrebbe colpiti con un martello.

Chi erano le vittime

Calabrò, figlio di un sottufficiale della Guardia di Finanza, di stanza a Milazzo, si era diplomato all’istituto industriale e poco dopo aveva trovato lavoro in una pizzeria. Ma la sua ambizione era lasciare l’Italia e i lavori precari, così aveva superato un corso di croupier a Catania, che gli aveva dato la possibilità di trovare un impiego sulle navi da crociera. Tre anni fa gli era capitata l’opportunità di un posto al Grosvenor Casino di Stockton-on-Tees, una città di 80 mila abitanti a nordovest di Thornaby.

Francesca, che aveva lasciato gli studi all’Istituto d’arte, era andata a trovarlo per le vacanze natalizie. Non era la prima volta: alcuni mesi fa era volata in Inghilterra e aveva trovato un lavoro stagionale in un ristorante. A Montagnareale, poco meno di mille abitanti, la conoscevano tutti. La sua famiglia, il papà Giuseppe e la mamma Anna Niosi (tornata a Montagnareale dalla Svizzera, dove era emigrata coi genitori in giovane età), non vive nell’agiatezza: lui, che i compaesani descrivono come un uomo dal carattere un pò esuberante, passa da un lavoro all’altro; lei si dà da fare con lavoretti domestici presso alcune famiglie del luogo. I vicini di via Vespri li descrivono come persone dignitose e perbene.

“Siamo sconvolti. Francesca era una ragazza allegra, simpatica. Era andata da Nino per passare con lui qualche giorno. Dovevano tornare in Sicilia insieme per le vacanze – dice un’amica della ragazza – Erano innamoratissimi”. I due giovani si erano fidanzati nel 2019, come si evince da un post della pagina Facebook di Nino, che data l’evento al 27 settembre. Il 7 dicembre scorso, nel loro ultimo post, facevano un occhiolino verso l’obiettivo dello smartphone.

E nell’ultimo “boomerang” – un video breve che si ripete in loop -, girato nel pub The Thomas Sheraton, Di Dio scriveva di essere innamorata. A corredo del post quattro cuori. Nel video Francesca ha i capelli lisci, biondi, il rossetto rosso. Lui indossa un cappello e una felpa con il cappuccio. «Quanto ti sei fatta inglese», commentava un’amica di Francesca nella sua ultima foto su Instagram, a settembre.

I genitori in Inghilterra

I genitori dei ragazzi sono già partiti per l’Inghilterra, mentre il consolato d’Italia a Manchester, guidato dal console
Matteo Corradini, tiene i contatti con le autorità investigative locali e con i familiari delle due ragazzi, per offrire loro assistenza. I parenti e gli amici, quelli che restano in Sicilia, vivono lo sgomento per l’accaduto. Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, è attonito: «Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica». E non trova parole neanche il nonno della ragazza, che stamane era a Montagnareale, al bar, e scherzava chiassosamente con gli amici di sempre. Poi è arrivata la notizia ed è calato il silenzio.

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