Nessuna cricca, ho solo lavorato. E’ questa, in estrema sintesi, la dichiarazione di Fabio Seminerio,  l’architetto accusato di fare parte della cricca che al Comune avrebbe gestito le speculazioni edilizie. La trasformazione di tre ex aree industriali in zone di edilizia residenziale convenzionata e agevolata, su cui indaga la Procura, tra qualche giorno arriverà davanti al Gup. Seminerio sarà uno di coloro che si presenteranno a piede libero, dato che i domiciliari gli sono stati revocati per motivi di salute e oggi ha solo l’obbligo di firma.

Come si legge sul Giornale di Sicilia, in Procura  Seminario ha negato ogni addebito. “Ho lavorato e basta e ciò emerge dagli atti – ha dichiarato negando rapporti di lavoro e di affari col suo ex socio e collega di studio, Mario Li Castri -. Non trovo alcun elemento di prova rispetto ai reati che mi vengono contestati”.

L’udienza è fissata per l’8 ottobre quando gli imputati saranno davanti al Gip per l’udienza preliminare. I reati contestati ai predetti, a vario titolo, sono corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico. Le indagini hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un comitato d’affari composto da imprenditori e professionisti in grado di incidere sulle scelte gestionali di pubblici dirigenti e amministratori locali, i quali avrebbero asservito la pubblica funzione agli interessi privati, in modo da consentire di lucrare indebiti e cospicui vantaggi economici nel settore dell’edilizia privata.

Seminerio, assistito dall’avvocato Enrico Sorgi, esclude che l’impresa Biocasa di Giovanni Lupo, interessata a una delle speculazioni, abbia cercato di spingere in maniera illecita, con favori e tangenti, i piani costruttivi delle aree ex Keller, di San Lorenzo e via Messina Marine. L’esistenza della cricca sarebbe stata svelata dal pentito Filippo Salvatore Bisconti che ha sostenuto i rapporti tra il libero professionista e Li Castri, ex dirigente dell’area Rigenerazione urbana, esperto di fiducia dell’ex assessore e vicesindaco Emilio Arcuri. Cosa che avrebbe agevolato e favorito l’iter dei progetti. Seminerio non ricorsa la riunione con Bisconti e con gli altri architetti imputati: Li Castri, Giuseppe Monteleone (funzionario comunale) e Giovanna D’Attardi.