Niente cortei lungo le strade dall’Aula bunker e da via D’Amelio, niente studenti con striscioni, niente navi della legalità,  ma non per questo il  ventottesimo anniversario della strage di Capaci, in tempo di pandemia, è stato meno sentito da cittadini che attraverso lenzuoli bianchi alle finestre e con un fiore sotto l’albero Falcone hanno voluto ricordare le vittime. Un viavai durante la giornate di persone che hanno voluto testimoniare il proprio ricordo di quanto accadde il 23 maggio del 1992

In centinaia si sono ritrovati all’ora della strage in via Notarbartolo, alla Protezione Civile il compito di cercare di far rispettare le distanze ed evitare assembramenti.

Alle 17.58, ora dell’eccidio, un minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Sono state ricordate anche le vittime della strage di via D’Amelio che costò la vita al giudice Paolo Borsellino a cinque agenti della scorta.

“Sono venuto qui all’albero tutti gli anni  – dice Roberto Tartaglia presente in via Notarbartolo,  pm nel processo sulla Trattativa e oggi vice capo del Dap -. Quest’anno ci sono meno persone ma forse è ancora più emozionante del solito perchè comunque ci sono tante persone che sul posto qui  con le mascherine, hanno voluto essere presenti qui o dare il proprio contributo virtuale o mostrando anche un lenzuolo bianco dai balconi che ricordano appunto la Palermo degli anni ’90”.

Alla cerimonia in via Notarbartolo erano presenti, tra gli altri, Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso e presidente della Fondazione intitolata al fratello che ha promosso la manifestazione, il neo prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, il sindaco Leoluca Orlando e i vertici delle forze dell’ordine.

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