Il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta ha respinto il ricorso e confermato il provvedimento con i quale il questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha negato i funerali pubblici per Maria Scaduto, la sorella di Pino Scaduto, capomafia di Bagheria. La famiglia della donna morta ha presentato un ricorso gerarchico al rappresentante del governo a Palermo che è stato respinto. La salma, questa mattina, è stata trasferita da casa direttamente al cimitero di Bagheria, dove si è tenuta una cerimonia in forma strettamente privata, sotto sorveglianza della polizia.

Chi era Maria Scaduto

La signora Maria Scaduto è anche la madre di Paolo e Pietro Liga, attualmente in carcere perché ritenuti componenti della famiglia mafiosa di Bagheria. Pino Scaduto è invece libero, sorvegliato speciale, con l’obbligo di soggiorno lontano dalla sua città: nel 2017, il padrino era tornato nuovamente in carcere con l’accusa di voler riorganizzare il clan. Le intercettazioni dei carabinieri svelarono che era ancor aun punto di riferimento per l’organizzazione, nel 2008 si era dato anche un gran da fare per ricostituire la Commissione provinciale di Cosa nostra, la Cupola.

Pino Scaduto e l’amicizia con Messina Denaro

A Scaduto, che fu il reggente della famiglia mafiosa di Bagheria e a cui oggi è stato confiscato il patrimonio in via definitiva, si vantava di avere contatti diretti con Messina Denaro attraverso il nipote Paolo Liga. A dirlo, per la prima volta fu il pentito di mafia Sergio Flamia. Quest’ultimo è definito l’esecutore della famiglia di Bagheria: quando decise di collaborare con la giustizia, rivelò tra le altre cose agli investigatori di avere ammazzato una quarantina di volte.

Agli inquirenti rivelò i contatti diretti tra Scaduto e il super latitante. A unire i due ci sarebbe stato Paolo Liga, nipote dell’imprenditore. “Pino Scaduto si vantava di avere contatti diretti con Messina Denaro, dice io i cuntatti puru ci l’haiu, mi i teni me niputi Paolo”, raccontò agli inquirenti. Racconti e vicinanze tra personaggi malavitosi che successivamente vennero confermate anche da un altro pentito.