È terminato solo in tarda serata il confronto tra l’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri e le organizzazioni sindacali, convocato a seguito dell’assemblea sit-in dell’8 giugno organizzata davanti palazzo d’Orleans.
Durante la riunione è stata consegnata una bozza della Direttiva che gli Uffici dell’Assessorato alla Funzione Pubblica dovrebbero annuncianpo che invieranno all’Aran Sicilia per il rinnovo dei contratti di lavoro, sia del Comparto che della Dirigenza e che – secondo quanto dichiarato dall’assessore – potrebbe ancora essere suscettibile di cambiamenti in accoglimento delle rivendicazioni sindacali.
Deluso il COBAS-CODIR, che contesta il documento ricevuto, ma si è impegnato, prima di ufficializzare la propria posizione, a valutare attentamente l’ipotesi consegnata che, fra l’altro, da una prima lettura sommaria, sembra un copiato della direttiva inviata dal ministro Marianna Madia all’Aran nazionale, pertanto, ribadito la necessità di una previsione di riclassificazione di tutto il personale – nessuno escluso – e percorsi di carriera chiari e trasparenti che evitino una mera operazione di facciata finalizzata solo a continuare lo sfruttamento dei lavoratori in mansioni di responsabilità a costo zero.
I regionali hanno, in proposito, più volte già proposto di utilizzare risorse del salario accessorio, dei risparmi di spesa dell’Amministrazione e dei fondi comunitari residui per indennizzare le funzioni svolte nelle nuove categorie. E’ stato rivendicato, inoltre, “un rinnovo contrattuale dignitoso che non può essere certamente garantito da soli 10 milioni attualmente stanziati per comparto e dirigenza” e chiesto l’impegno della politica siciliana al reperimento di ulteriori risorse per definire contratti e riclassificazione esattamente in linea con quanto fatto pure a livello nazionale.
Sul piano giuridico è stata chiesta l’immediata cancellazione di tutte quelle norme ritenute illegittime, a cominciare dalla decurtazione della malattia in caso di ricoveri ospedalieri. Relativamente alla legge 104 si è ribadito con forza la richiesta dell’applicazione della normativa nazionale.
L’assessore, come detto, si è dichiarata disponibile ad accogliere eventuali suggerimenti che dovessero pervenire e ha preannunciato un nuovo incontro per la prossima settimana.
Senza la volontà di un congruo aumento delle risorse stanziate che garantiscano aumenti dignitosi e senza la previsione di una seria riclassificazione e riqualificazione che dia risposte a tutto il personale, per il Cobas-Codir non ci sarebbero le condizioni per iniziare a trattare seriamente. “In questo caso – si legge in una nota – il maggiore sindacato dei lavoratori si vedrebbe costretto a non iniziare un percorso che porterebbe solo ulteriore mortificazione e demotivazione tra tutti i lavoratori che hanno già subito dal governo Crocetta continui attacchi e malversazioni politiche. Nessuno, quindi, si faccia illusioni! Occorre, infatti, essere coscienti che – comunque – si tratta di una trattativa che deve fare i conti con un governo regionale che traballa continuamente e che, adesso, rischia pure di essere travolto dall’apertura della crisi di governo che ha già portato, proprio ieri sera, alle dimissioni degli assessori alle Infrastrutture, alla Famiglia e ai Beni Culturali”.
La settimana prossima, comunque, saranno definite le richieste del COBAS-CODIR sulla scorta delle proposte contrattuali già più volte consegnate al governo regionale in questi ultimi 4 anni.
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