Questa mattina il quartiere Brancaccio si è svegliato con decine di striscioni, affissi dai giovani dei centri sociali in vari punti del quartiere e anche nell’area direttamente  interessata, manifestanti la totale opposizione  alla decisione del Ministero dell’Interno che ha stabilito, contro il volere dell’amministrazione comunale di Palermo, l’utilizzo di un’area di Brancaccio per la realizzazione di un Hotspot. Il primo della nostra città.

Nello specifico si tratta di un’area  confiscata alla mafia e passata in gestione al comune che sorge  in viale Regione siciliana a monte dello svincolo di via Oreto.

Gli hotspot sono strutture allestite per identificare rapidamente, registrare, foto segnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti.  I migranti saranno trattenuti negli “hotspot”  fino alla conclusione di tutte le operazioni di identificazione.

“La città di Palermo, dove drammatici sono i dati della disoccupazione e della emergenza abitativa – scrivono in una nota i giovani dei centri Sociali – non ha bisogno di nuove carceri come gli hotspot ma di case e lavoro per i disoccupati – dichiarano in una nota i centri sociali del capoluogo. Pertanto invitiamo tutti i cittadini di Palermo, l’amministrazione comunale del Sindaco Orlando, che si è espressa con chiarezza in maniera contraria, e tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra città a resistere e lottare con ogni mezzo necessario , contro questa ulteriore imposizione dello Stato Italiano contro il nostro popolo”.

Nei giorni scorsi anche gli attivisti di Sinistra Comune avevano protestato annunciando il blocco delle attività di istituzione dei nuovo hotspot