No alla ‘deportazione’ in massa dei docenti siciliani e allo smembramento delle famiglie siciliane stabilito dalla norma chiama ‘Buona scuola’. e’ questo in sostanza il contenuto di un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo e approvato ieri sera dell’Assemblea regionale siciliana che si schiera apertamente contro i criteri della legge nazionale sulla scuola.

Di fatto circa duemila docenti siciliani precari che con la norma ‘Buona scuola’ vengono assunti e passano di ruolo, per poter lavorare sono costretti a lasciare la Sicilia. da settembre andranno in giro per l’Italia e molti di loro, probabilmente, non torneranno più in Sicilia. E’ una sorta do esodo biblico, una sorta di emigrazione stabilita per legge dello stato.

Ma non si tratta solo di sradicare le famiglie dal loro tessuto territoriale. Sono centinaia le famiglie che vengono letteralmente divise. Insegnante lui ed insegnante lei, entrambi assunti, vengono inviati in regioni diverse spesso anche lontane fra loro. Scelte inaccettabili per il parlamento siciliano che si schiera contro queste procedure.

Il documento approvato in serata dall’Ars è stato consegnato all’assessore all’Istruzione Bruno Marziano che oggi pomeriggio alle 17 lo consegnerà al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. vi si chiede una moratoria per gli insegnanti che consenta loro di prestare l’attività per cui sono stati assunti in Sicilia diminuendo il numero di alunni per classe e diversificando la distribuzione.

Una richiesta difficile da accogliere a costo zero e dunque con poche possibilità di successo. In alternativa potrebbe essere proposto almeno il ricongiungimento ovvero una norma transitoria che permetta quantomeno di assegnare alla stessa regione gli insegnantic he fanno parte di un unico nucleo familiare