Il Gruppo Parlamentare di Forza Italia all’Ars ha appena depositato la proposta di Referendum abrogativo della legge sulla “Prescrizione” voluta dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. L’esito del voto in Aula sarà poi trasmesso alla Corte di Cassazione e in seguito alla Corte Costituzionale, previa adesione di altri quattro Consigli Regionali.
Il deposito della proposta che avvia il complesso iter per un referendum proposto da almeno 5 consigli regionali era stato annunciato in una conferenza stampa tenuta la scorsa settimana, dal capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone e dal Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che nel caso specifico aveva parlato anche nella sua qualità di commissario azzurro in Sicilia.
“Da addetto ai lavori, il processo penale deve avere una durata ragionevole, non può durare tutta la vita. Mi compiaccio che la mia proposta abbia avuto un seguito grazie soprattutto al Presidente Miccichè, il quale da instancabile baluardo dei valori liberali, ha permesso che per la prima volta il Parlamento siciliano sia chiamato al voto su un quesito referendario”. A riferirlo è il Capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, on. Tommaso Calderone.
“L’azione intrapresa da Forza Italia in Sicilia – conclude il Parlamentare – è una battaglia di civiltà che avrà seguito in altre Regioni, contro una disposizione che presenta numerosi profili di illegittimità costituzionale. Un abominio giuridico che danneggia tutti: le vittime e la collettività, i quali hanno interesse ad un puntuale accertamento delle responsabilità e delle pene, che così verrebbero a mancare. Per tale motivo, oltre al Presidente Micciché, ringrazio i colleghi di partito Savona, Pellegrino, Mancuso, Papale, Gallo e Caputo, firmatari insieme a me di una proposta di contrasto a quella che considero una nefandezza giudiziaria voluta dal Governo centrale”.
L’iter per un referendum di questa natura non è, dunque, ne semplice ne veloce. Prevede prima una approvazione da parte del Parlamento regionale e la trasmissione alla Corte Costituzionali e a seguire, l’approvazione da parte di almeno altri 4 Consigli regionali solo dopo l’avio della procedura in sede nazionale. Perchè il referendum veda la luce, dunque, ci vorrà almeno un anno se non di più. Per questo l’iniziativa siciliana si affianca ad altre iniziative da parte dei deputati nazionali di Forza Italia e non soltanto sulle quali, probabilmente, si punta di più ben consci che il segnale lanciato con questa proposta è più politico che concreto
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