“Nel corso di una crisi senza precedenti il governo Musumeci non sembra in grado di cogliere fino in fondo il dovere istituzionale di una gestione unitaria. Stiamo assistendo a una sorta di anarchia scomposta dettata nel migliore dei casi dalla paura o nel peggiore dalla continua e affannosa ricerca del consenso e dei voti. Non è accettabile che una regione proceda per conto proprio ad organizzare la vita dei cittadini ingenerando confusione e incertezze in un momento così delicato. Così con l’ordinanza presidenziale la Regione siciliana si muove in una direzione, veneto e Friuli in un’altra, Lombardia e Marche in un’altra ancora. Insomma tutto quello che non serve ai cittadini”.

A dirlo è Anthony Barbagallo, ex assessore regionale nella scorsa legislatura ed attualmente deputato del Pd all’Ars nonchè, da poco più di un mese, candidato alla segreteria regionale del Pd, quando si potrà tornare alla normalità e procedere all’elezione di un segretario.

Nei giorni scorsi era stato il capogruppo all’Ars Antonello Cracolici a criticare le ordinanze del Presidente della Regione, ora tocca all’ex assessore andare giù pesante sulle scelte regionali nella gestione dell’emergenza e per farlo sceglie di parlare a BlogSicilia

“L’unico effetto che ha prodotto l’ordinanza presidenziale – continua Barbagallo –  è stato quello di aumentare l’ansia dei cittadini che si sono accalcati per tutta la giornata di ieri davanti ai supermercati in virtù della chiusura domenicale e delle ulteriori temute restrizioni”.

Ma Barbagallo non lamenta solo ordinanze dissonanti. E’ tutto l’impianto messo in campo dalla Regione che considera sbagliato “Insopportabile è poi questo continuo scarica barile. Le mascherine inviate dalla protezione civile nazionale certamente non sono adeguate – sostiene – ma il primo dovere in capo al governo regionale è quello di fare funzionare la propria di macchina. Come mai i direttori generali delle asp e quelli del 118 quando a febbraio in Sicilia c’è stato il primo contagiato, non hanno provveduto ad acquistare i dpi, le mascherine e le tute? Chi doveva vigilare? Che azione di controllo e sollecitazione ha effettuato? Insomma piuttosto che assumersi la propria responsabilità si cerca subito un altro colpevole. In questo momento serve l unità istituzionale per risolvere i problemi e non crearne altri”.

Ma Barbagallo non crede che questo non sia il momento adeguato per fare polemiche con il governo. Non sarebbe, invece, opportuno avanzare proposte

“Ecco una proposta o domanda se preferisce. Il test sierologico già adottato da altre regioni come la Toscana è una grande possibilità,veloce ed economica. La consideri una proposta o una richiesta. Ma al tempo stesso non posso far a meno di dire ‘peccato che il governo regionale non la colga’”.

Ma si sono fatti migliaia di tamponi

“Beh ci preoccupa ancora questo ritardo nell’effettuazione dei tamponi, invece, ci sono centinaia di cittadini sintomatici che hanno fatto richiesta e sono ancora in attesa. Al ritardo nei tamponi si somma, poi, quello ulteriore delle analisi in laboratorio. Due soli laboratori (Policlinico di Palermo e di Catania) per tutta la Sicilia sono insufficienti. Si crea un ulteriore imbuto. Agli anziani della casa di riposo di Messina il tampone è stato effettuato giovedì ma fino ad ieri pomeriggio non c’era esito e quelli arrivati in serata non riguardano tutti. In Lombardia i campioni vengono esaminati in sei ore qui ci sono casi in cui non bastano sei giorni. Occorrono urgentemente laboratori “satellite” per l’esame dei tamponi e scorte di reagenti”.

“Vogliamo sapere, inoltre – aggiunge Barbagallo – quando verranno effettuati i tamponi ai medici e infermieri. Per ora abbiamo assistito soltanto ad annunci del governo. Il tempo dei proclami è finito occorre quello dei fatti. domani inizia un’altra settimana ed ancora un solo tampone ai medici non è stato fatto”.

Ma sul fronte della predisposizione di posti letto di terapia intensiva sembra che la Regione si stia attrezzando con Covid Hospital in ogni provincia. Questo non le sembra ben fatto?

“Abbiamo sentito di proposte cervellotiche quali l’utilizzo di spazi per fiere da adibire a reparti di terapie intensive. Una buona idea sarebbe quella di rendere funzionali nuovamente gli ospedali chiusi o depotenziati poco tempo fa come quelli del centro storico di Catania, Petralia, Giarre, etc..”

“Mi permette di aggiungere solo una cosa – conclude Barbagallo – voglio fare un sentito ringraziamento ai medici, agli infermieri, agli operatori del 118 che pur senza dispositivi di sicurezza e senza tamponi stanno continuando a fare un lavoro straordinario”.

Leggi anche: Misure restrittive Sicilia tempestive, una gestione che crea fiducia

Articoli correlati