Non c’è pace per l’Irvo, l’Istituto regionale della Vite e del Vino al centro di uno scontro sui debiti non pagati per le fiere degli ultimi anni, con stiopendi a rischio e certificazioni dop e igp sospese prima di un intervento economico e legislativo regionale e oggi di nuovo al centro di una polemica proprioq uando sembra indirizzato verso la normalità. Dopo due anni di Commissariamento l’Istituto torna, infatti, in gestione ordinaria grazie alla nomina di presidente e Cda. Un percorso di nomina iniziato a maggio, deliberato dalla giunta regionale a luglio e completato solo subito prima di Ferragosto. Ma adesso, con il rientro di settembre, sulle nomine scoppia la polemica con le organizzazioni degli agricoltori o meglio in particolare con la Cia.
La Giunta regionale aveva individuato il nuovo presidente dell’Irvo già a metà maggio. Si tratta di Sebastiano Di Bella, vitivinicoltore e dirigente dell’Ars in pensione. Per la sua nomina ufficiale era necessario, però, il via libera della I Commissione arrivato solo a giungo. A luglio, invece, erano arrivati i nomi dei componenbti del CdA da affiancare a Di Bella. Si tratta di Giuseppe Aleo in rappresentanza delle associazioni di agricoltori e segnalato da Copagri Sicilia, e Leonardo Taschetta, presidente della cantina Colomba Bianca, in rappresentanza delle organizzazioni professionali del movimento cooperativo, il cui nominativo è stato segnalato dall’Agci. Nomi poi confermati in agosto con l’insedianetod ella nuova dirigenza subito prima di Ferragosto.
Ed ecco che scoppia la grana. “In riferimento alle nomine nel CdA dell’Istituto Regionale Vino e Olio e dell’ESA (Ente Sviluppo Agricolo) nella qualità e per la responsabilità che mi compete – sottolinea Rosa Giovanna Castagna presidente regionale della CIA Sicilia – mi preme precisare a scanso di equivoci e di strumentalizzazioni, che la Cia Regionale nella persona della Presidente e dei componenti di Giunta non si è espressa mai a sostegno di alcun candidato di nessun’altra organizzazione agricola. Non c’è stata inoltre alcuna consultazione o concertazione da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura Bandiera con la sottoscritta o altri dirigenti della CIA Siciliana riguardo le persone che sono state nominate”.
Alla polemica della Cia risponde l’assessore “Designazione richiesta, come previsto dalla vigente normativa, in data 25 ottobre 2019” dice l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera, che continua “Come previsto dal decreto assessoriale del 14 luglio 2016, che prevede che il Consiglio di Amministrazione dell’IRVO sia composto da tre membri, compreso il Presidente e un consigliere nominato su proposta dell’assessore regionale per l’Agricoltura, con nota protocollo 3250/Gab del 25 ottobre 2019 e successivamente con mail delle ore 11 di pari data, confermata peraltro da verifica telefonica di ricezione, abbiamo inoltrato alla CIA Sicilia formale richiesta di designazione di un membro in seno al CdA dell’IRVO – spiega in una nota l’assessore regionale per l’Agricoltura, lo Sviluppo Rurale e la pesca Mediterranea, Edy bandiera – da nominare poi tra i soggetti designati dalle organizzazioni professionali dell’agricoltura e dalle organizzazioni professionali del movimento cooperativo maggiormente rappresentative”.
Ma la polemica riguarda anche le nomine all’esa, l’nte di sviluppo Agricolo e bandiera è costretto a precisare “Anche per la costituzione del CdA dell’Ente di Sviluppo Agricolo, si è provveduto a richiedere a CIA Sicilia, la designazione
del componente con nota prot. 2759/GAB del 09.07.2020″.
Dunque formalità di rito espletate ma resta il tema di un coinvolgimento che, sentendo gli agricoltori almeno, appare solo formale e non sostanziale
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