• Per molti bambini di Palermo la campanella dell’asilo non suonerà
  • La denuncia di FISM, Confcooperative e Legacoop sui 20 asili convenzionati
  • A rischio anche 100 lavoratori docenti e non docenti

Non è stato trovato l’accordo in merito alla vertenza che negli ultimi giorni ha visto contrapposti il Comune di Palermo, Assessorato alla Scuola, ed i 20 asili nido convenzionati. Il risultato è che per molti bambini palermitano la campanello dell’asilo non suonerà, come denunciano Dario Cangialosi per FISM, Cesare Arangio per Confcooperative e Pippo Fiolo per Legacoop, che manifestano incredulità verso un risultato che penalizza i lavoratori, i bambini e le loro famiglie.

Tanti bambini senza un posto in asilo

Se da un lato il prezzo maggiore lo pagheranno gli oltre 100 lavoratori docenti e non docenti degli asili del sistema integrato del privato accreditato, per i quali nei prossimi giorni con i sindacati si cercheranno forme di tutele e sostegno al reddito, appare difficile, trovare adeguate soluzioni per i bambini e le loro famiglie. “Quest’amministrazione – dicono FISM, Confcooperative e Legacoop – dovrà spiegare come potrà garantire il diritto all’educazione dei bambini e delle bambine che non hanno trovato e non troveranno un posto nei nidi comunali”.

Avviso che non garantisce stabilità

In molti casi, sottolineano, questi bambini e bambine, sono minori in condizione di fragilità socio-economica, ospiti delle comunità alloggio, con un futuro incerto sin dalla nascita e a grave rischio di quella che viene definita povertà educativa. “L’avviso pubblico che doveva dare avvio con evidente e colpevole ritardo, allo scorrimento delle liste d’attesa dei nidi comunali, di fatto si è dimostrato un avviso che non garantirà stabilità, equità e sostenibilità dei servizi educativi”.

L’accusa al Comune di Palermo

L’accusa ISM, Confcooperative e Legacoop la rivolgono all’Assessora Marano sottolineando le carenze e l’inadeguatezza che l’Assessorato alla Scuola del Comune di Palermo si trascina da anni nell’erogazione dei servizi per la prima infanzia. “Incapace – continua la nota – di costruire un sistema integrato pubblico/privato sociale no-profit e che assegna alla Sicilia, il non invidiabile primato di regione con la minore offerta di numero posti/nido”. “I bambini accolti negli asili nido gestiti direttamente dal Comune valgono almeno quattro volte di più rispetto agli altri, per i costi che tutta la collettività deve sostenere e per il privilegio che viene riservato a soli 800 bambini. Si chiude dunque, indecorosamente, una stagione di richieste di co-programmazione e co-progettazione”.