Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, è stato ospite di Casa Minutella, il programma condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it.

CRISI DI GOVERNO

A proposito della crisi di governo, dopo l’addio di Italia Viva al Governo Conte, Musumeci ha affermato: «Si sta configurando una maggioranza raccogliticcia e fragile dopo il voto della Camera e del Senato. Da uomo delle Istituzioni, voglio e debbo solo augurarmi che la Regione Siciliana abbia un interlocutore a Roma, un Governo attento alle nostre istanze».

«Sul piano politico – ha proseguito Musumeci – se il Governo Conte Ter deve restare ostaggio di questo o di altro parlamentare, nessuno ne trae vantaggio, esecutivo compreso e bisognerebbe prendere atto dell’impossibilità di avere una maggioranza stabile, passando la parola agli elettori».

Musumeci ha ricordaro che l’obiettivo è «il buon governo e lo stare bene dei cittadini nella rivendicazione di legittimi diritti e nell’adempimemento di legittimi doveri. Meglio una crisi di governo determinata e definitiva che un Governo eternamente in crisi».

SICILIA ZONA ROSSA

Musumeci ha affermato: «Stiamo seguendo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) siciliano e, negli ultimi giorni, anche le direttive che arrivano dal CTS nazionale e che confermano la bontà delle nostre scelte. Avevamo detto, verso il 20 dicembre, di stare attenti al periodo delle festività perché la tentazione di trovarsi tutti attorno a un tavolo avrebbe potuto portare a un calo di attenzione e all’inosservana delle regole. Oggi temo che una minoranza dei siciliani abbia trasgredito le misure e i risultati sono arrivati dopo 10 – 13 giorni. Ci ritroviamo, qundi, in una situazione che fa della Sicilia una delle Regioni con il più alto numero di contagi».

Tuttavia, «accanto alla responsabilità della gente, c’è anche l’insufficente campagna di vigilianza delle forze dell’ordine e della polizia municipale perché non ci sono state le giuste risorse in campo e, quindi, meno sanzioni hanno portato alle regole non rispettate. Noi abbiamo adottato misure drastiche e necessarie, ricordando che l’adozione delle misure arrivano dopo il dato epidemiologico. Non è la politica che decide per prima, per primo decide il virus. La politica segue il dato del contagio. Decide dopo avere preso atto del termometro, se sale o se scende».

Il presidente della Regione Siciliana ha, comunque, ricordato che «tutti possiamo sbagliare. Nessuno ha fatto un’esercitazione su come si combatte la pandemia. Ci siamo catapultati in questo dramma e quello che non sapevamo fare, lo abbiamo imparato facendolo. Il mio unico pensiero è contenere al massimo i danni e, quindi, i morti. Non possiamo seguire l’orientamento della piazza».

VACCINI

Il presidente della Regione Siciliana ha ricordato che «noi siamo tra le Regioni più virtuose in Italia per i vaccini. C’è un piano che per i vaccini. Abbiamo preparato personale e luoghi dove dare appuntamento ai cittadini. Abbiamo messo da parte una quota di dosi perché se non arriva altro vaccino da Roma, non possiamo non rischiare di somministrare i richiami dopo 21 giorni. Noi, inoltre, stiamo seguendo altre strade su cui mi riservo di mantenere un minimo di riservatezza. E non siamo i soli: in ogni parte d’Europa si corre, in maniera affanossa, per potere trovare una soluzione alternativa. Altrimenti, fatto il richiamo, dovremo fermarci e aspettare l’arrivo delle nuove dosi. L’obiettivo è completare la vaccinazione del personale sanitario, che è il più esposto e poi scendiamo, in base al dato anagrafico. Stiamo facendo tutto quello che è possibile per proteggere la nostra comunità ma ci sono cose che non dipendono da noi».

DONNE IN GIUNTA

Il presidente della Regione Siciliana ha ricordato che «la donna è un valore aggiunto alla politica ma non conta se ce ne sono di più o di meno. Le quote, infatti, mal si adattano alla competenza di una donna. Non c’è bisogno di una donna in giunta ma di una donna competente in giunta. E lo stesso vale per gli uomini».

Musumeci ha aggiunto: «Il presidente chiede una rosa di nomi alle forze di coalizione. Sono, quindi, i partiti che devono offrire una quota di donne competenti. Quando ho dovuto scegliere io, ho optato per donne competenti perché rappresentano un valore aggiunto. Mi auguro, comunque, che una donna competente possa tornare in Giunta ma dipende dalle forze politiche che selezionano il personale e la classe dirigente, non dal presidente».

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