Ieri, il CSA con i responsabili del Coordinamento Asu come previsto, hanno assistito ai lavori d’aula dell’Assemblea Regionale Siciliana, in cui sono stati approvati l’esercizio provvisorio da esercitarsi fino a quando non sarà approvato quello definitivo, con legge, non oltre il 28 febbraio 2017 e la proroga per i lavori socialmente utili fino al 31 dicembre 2019.

Alcune cose lasciano perplessi, dichiara il Segretario Generale Csa Giuseppe Badagliacca, fra cui la legittimità di autorizzare una spesa per il triennio 2017/2019 quando l’esercizio non è approvato, pertanto si ribadisce che ad oggi la proroga ha legittimità solo fino al 28 febbraio, considerando il testo come un buon proposito; non meno perplessi lasciano le dichiarazioni di alcuni parlamentari, che sbandierano la paternità di soluzioni relative alla stabilizzazione del personale impegnato in ASU.

Ieri abbiamo visto tutti in diretta dichiarano i coordinatori Csa Asu Vito Sardo e Mario Mingrino che, a parte l’intervento a favore dei lavoratori socialmente utili da parte di Turano, l’aula, nella sua interezza, non ha dato segno di interesse vero!

Nessuno che ha parlato di stabilizzazione di questi lavoratori, come se il lavoro degli Asu in “nero” fosse diventato legale o poco rilevante in Sicilia!

Invitiamo tutti i parlamentari siciliani ad adempiere il loro mandato, non solo a parole ma anche e soprattutto nei fatti, continua Giuseppe Badagliacca, rappresentando i cittadini siciliani, quindi anche la categoria degli Asu e pertanto a trovare soluzioni, che traccino un percorso legittimo, da inserire nella prossima finanziaria, che porti alla definitiva stabilizzazione di tutto il personale impegnato in Asu nei prossimi 3 anni.

Detto ciò, vista la proroga, i coordinatori regionali del Csa – Asu, Vito Sardo e Mario Mingrino, auspicano che il governo solleciti gli uffici regionali competenti, affinché tutti gli atti propedeutici alla proroga vengano redatti e pubblicati in tempo utile, affinché gli Enti utilizzatori possano deliberare la proroga continuativamente.

Aggiunge Francesco Mallia dell’associazione ASU Sicilia che la sospensione dal servizio causerebbe notevoli disservizi ai cittadini, viste le mansioni fondamentali svolte da questi lavoratori in ogni ambito della pubblica amministrazione, direttamente o mediante interposizione del c.d. privato sociale.

Un ultimo appello di Vito Sardo e Mario Mingrino va a Crocetta: Presidente come abbiamo già detto, non vogliamo morire ASU ma ricordarci che è stato Lei a porre fine alla problematica ormai annosa. Entro il 28 febbraio ha la possibilità di salvare oltre 5000 famiglie, passando dalle parole ai fatti!