Esplodono le piazze, non reggono i divieti e neanche i controlli riescono a contenere la gioia dopo l’ultimo rigore che ha assegnato all’Italia la coppa di Europa 2020.
Caroselli di auto
A Palermo come in tutta Italia la gioia è incontenibile e la festa esplode per durare fino a notte fonda. Caroselli di auto festanti fra clacson, trombette e bandiere, in giro per a città. Dalle borgate di periferia al centro, da Mondello a Sferracavallo, dallo Sperone alla bandita, è tutto un tripudio di gioia incontenibile.
Assembramenti e botti al Massimo
Anche a piedi la gente scende nelle piazze e si concentra intorno al teatro Massimo dove l’assembramento diventa inevitabile. Si vedono davvero poche mascherine, compaiono anche giochi d’artificio oltre alle bandiere e la festa dilaga fra gente che riempie le strade intorno alla piazza e la piazza stessa con il teatro Massimo a fare da cornice alla gioia
Inutili divieti da Nord a Sud d’Italia
Nel Paese c’è chi ha tifato la Nazionale lontano dalle strade, sventolando il tricolori dai balconi e al riparo dai rischi del Covid19 e chi – al contrario – ha sfidato virus e assembramenti anche sui lidi, nei bar, spesso sotto lo sguardo delle forze dell’ordine. In tutto il Paese sono stati rafforzati controlli per scongiurare il rischio di maxi assembramenti ma quando è arrivata la vittoria contenerli è stato quasi impossibile.
Le feste anche senza i maxischermi
In molte città, come a Palermo, la prudenza e la paura di assembramenti ha suggerito di non installare i maxi-schermi, come inizialmente previsto, per evitare i rischi di contagio, ma i festeggiamenti sono stati rumorosi nelle aree di ritrovo di tuttoil Paese, come l’Arena Milano Est, in zona Lambrate e il giardino della Triennale. Stessa scene anche a Venezia, Padova, Trieste, Palermo, Cagliari, Sassari e altrove, ma non c’è stata città in cui i tifosi non siano scesi in piazza o a cantare fuori dai balconi, proprio come nelle scene del lockdown che ora sembrano quasi dimenticate.
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