Palermo, città con problemi si sicurezza quando piove più del normale, preda di fenomeni di dissesto idrogeologico, delle speculazioni edilizie, dell’abusivismo diffuso e di un polizia assente. A dirlo sono i geometri palermitani in seguito al violento nubifragio avvenuto il 15 luglio a Palermo che ha seminato distruzione e paura in tutta la città.

“Sarà l’inchiesta della Procura a fare luce su quanto accaduto ma certo è che gli allagamenti che si sono verificati nelle arterie principali consegnano una città con evidenti problemi di sicurezza, al netto del carattere eccezionale di certi eventi naturali”. Così, sul nubifragio abbattutosi a Palermo, interviene il presidente provinciale del Collegio dei Geometri e Geometri laureati Carmelo Garofalo che più volte ha sottolineato le criticità del territorio legate al dissesto idrogeologico, alle speculazioni e all’abusivismo oltre che all’assenza di una seria politica di prevenzione a beneficio dei cittadini.

“Le condizioni climatiche sono cambiate e le città devono fronteggiare e governare i mutamenti in atto – spiega – prima che le tragedie si verifichino: le amministrazioni non possono limitarsi a gestire, semmai vi riescano, eventi eccezionali, ma devono confrontarsi anche con la quotidianità, assicurando interventi di manutenzione ordinaria che garantiscano l’incolumità della collettività e, in qualità di istituzione di carattere tecnico, il Collegio dei Geometri lo ha sempre fatto presente”.

Secondo i geometri, la Circonvallazione di Palermo non sarebbe altro che una semplice arteria di collegamento in cui “a monte, indietro nel tempo, sono state compiute scelte prive di buon senso che oggi pesano come macigni nella vita dei palermitani, dei pendolari e dei turisti”. “Se è vero – sottolinea il presidente – che non tutte le responsabilità sono ascrivibili ai sindaci, occorre però tenere presente che a loro è demandato il governo della città – sottolinea -. A tal proposito, c’è una cosa che sia il primo cittadino che gli assessori, i consiglieri e i presidenti delle aziende collegate al Comune dovrebbero fare – osserva Garofalo – ovvero una sorta di mini tour tra il centro urbano e le periferie, sperimentando l’inferno del traffico, dei mezzi pubblici che non funzionano e l’impossibilità di raggiungere agevolmente luoghi nevralgici quali l’aeroporto”.

“Palermo si conferma, anche in questa triste circostanza – conclude il presidente – una città che rincorre affannosamente lo sviluppo senza riuscire a conquistarlo né tanto meno a esserne parte integrante: un copione che si ripete all’infinito, che vede quali involontari protagonisti proprio i cittadini, privati dei minimi standard di qualità della vita e alle prese con una quotidianità sempre più difficile”.

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