“Il Partito Democratico siciliano è contrario alle localizzazioni dei siti potenzialmente idonei ad ospitare rifiuti nucleari in Sicilia. Una posizione assunta dopo una fitta serie di confronti e interlocuzioni con il territorio e i militanti, . promossi da Renzo Bufalino e Elisa Carbone, componenti della segreteria regionale con Magda Culotta e Gandolfo Librizzi, responsabili dei dipartimenti ‘Rifiuti’ e ‘Ambiente’.
Tutti sono impegnati in prima linea assieme ai deputati regionali, su un argomento molto sentito”.
Lo afferma il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo in seguito alla divulgazione da parte di Sogin della mappa che individua 67 siti potenzialmente idonei alla raccolta e allo stoccaggio di rifiuti nucleari in tutta Italia, tra cui 5 in Sicilia (Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana e Butera).
Il quadro di complessivo che viene fuori – dall’ascolto e dai confronti – è di ferma contrarietà all’individuazione di questi siti in Sicilia, anche se al momento si è ancora in una fase preliminare e ci trova di fronte ad una “operazione di trasparenza” voluta dal governo nazionale che, proprio per questo, ha tolto il segreto di stato.
“Si tratta della tanto attesa gestione trasparente e responsabile – precisano Culotta e Librizzi – della Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei a ospitare, nella massima sicurezza, le scorte dei rifiuti radioattivi provenienti dagli scarti dal settore sanitario e civile di bassa e media intensità, oggi stoccati in condizioni poco sicuri in circa venti siti provvisori distribuiti sul territorio nazionale”.
Il “no”, che verrà evidenziato dalle consultazioni pubbliche in programma, è motivato anche dal fatto che si tratta di siti ricadenti in parchi naturalistici, in aree montane o in prossimità di siti tutelati dall’Unesco o, ancora, perché a rischio sismico.
Quello che preoccupa – e che ha fatto alzare in modo incontrollato il livello della tensione – è invece la rappresentazione che ne hanno fatto le destre, facendo credere che in Sicilia fosse stata individuata una nuova Chernobyl.
“Il PD sull’argomento non accetta lezioni da nessuno: è partita ed è stata condotta da sinistra – afferma Barbagallo – la battaglia del referendum per l’abolizione del nucleare in Italia e le mobilitazioni le abbiamo sempre fatte e le faremo, quando necessario. Mentre Salvini, da ministro degli Interni, dal palco di Cagliari pensava di riattivare il nucleare. In ogni caso, il Deposito unico nazionale rifiuti radioattivi sicuramente non sarà in Sicilia – rassicura – perché già risultano condizioni di maggior favore in altri siti in Italia”.
Allo stato attuale i “depositi temporanei” sono presenti in otto regioni italiane, uno di questi – l’unico in Sicilia – si trova a Palermo, ed alla fine del procedimento ne è prevista l’eliminazione.
Per domani (sabato 9 gennaio) è stata convocata la Segreteria regionale del PD per intraprendere ogni opportuna iniziativa in proposito.
Commenta con Facebook