Si è svolto l’incontro sindacale fra l’azienda Reset e le organizzazioni sindacali. Un incontro
che, tuttavia, non ha prodotto rassicurazioni strutturali rispetto al percorso intrapreso in fase di
costituzione della società stessa.
“I lavoratori hanno già subito per l’anno 2017 il mancato riconoscimento dell’incremento delle ore
strutturali dovendosi accontentare di un incremento temporaneo e non definitivo (32 ore strutturali e due ore con trasformazione temporanea) contro le 36 già previste nell’accordo del 16 novembre 2017 sottoscritto con il Comune di Palermo , che dovevano essere riconosciute entro aprile 2018 in termini strutturali”. Questa la nota di Fisascat Cisl,  Asia, Cgil, Uiltucs e Cisal rivolta ai lavoratori.
“Appare ovvio che soltanto una reale e concreta volontà del Comune che intervenga su una
rimodulazione del contratto di servizio sia in termini operativi che economici, potrebbe dare seguito agli accordi già sottoscritti relativi all’incremento definitivo delle ore dei lavoratori – proseguono -. In assenza di una volontà in tal senso, appare ovvio che la situazione di stallo permarrebbe. Tale prospettiva naturalmente non soddisfa le esigenze delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori che proclamano sin da subito lo stato di agitazione e invitano l’Azienda a farsi promotrice della realizzazione di un incontro con il Comune prima che lo stesso approvi il previsionale 2018 e il pluriennale 2019/2020. È necessario intervenire con un contratto di servizio che, piuttosto che essere annuale, sia almeno triennale e che preveda lo stanziamento per Reset pari a circa 41 – 42 milioni di euro, cifra indispensabile per poter far fronte all’aumento strutturale delle ore di lavoro dei lavoratori e al sistema di welfare, in coerenza con quanto previsto dall’accordo del 29 dicembre 2014 e del novembre 2017”.
“Le dinamiche di sottoscrizione del contratto di servizio subordinante alla conseguenziale
approvazione del bilancio previsionale e alle eventuali variazioni di bilancio, sono operatività che
trovano la loro realizzazione completa a fine anno non consentendo all’amministratore di poter
assumere una soluzione strutturale e definitiva a favore dei lavoratori, che riteniamo possano
essere bypassate esclusivamente con quanto proposto prima e con una ulteriore seria
movimentazione rispetto al percorso di mobilità interaziendale che, per quanto di nostra
conoscenza, dovrebbe concludersi il 31 dicembre di quest’anno – sottolineano -.. Il che significa che, nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale e nonostante laReset sia forse l’unica società partecipata del Comune con i conti a posto, gli unici soggetti ad essere le vittime di questo sistema burocratico continuano ad essere i lavoratori. Motivo per il quale queste organizzazioni sindacali unitariamente hanno deciso di aprire questo confronto con l’amministrazione che, se non dovesse produrre i frutti sperati, ci vedrà sicuramente attivare giornate di protesta affinché vengano definitivamente risolti i problemi dei lavoratori”.