«I numeri purtroppo non sono belli. Sono un po’ preoccupanti a causa dell’aumento della mortalità e del numero dei pazienti in terapia intensiva. La Sicilia è messa meglio rispetto ad altre Regioni ma l’attenzione deve essere altissima. Per ora reggiamo bene ma non possiamo continuare così. Se i numeri continuano a crescere così, presto non ce la faremo più».

Così Antonio Cascio, direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive del Policlinico di Palermo, ospite della seconda puntata della 16esima edizione di Casa Minutella su BlogSicilia.it.

Il medico ha poi elogiato l’operazione dei tamponi di massa presso la Fiera del Mediterraneo «perché più persone sanno di essere contagiate, di più staranno attente. Il tampone antigenico, inoltre, è attendibile. Quello molecolare è un po’ migliore ma per gli scopi prefissati va benissimo quello antigenico rapido».

Inoltre, la ‘ricetta’ di Cascio per diminure la curva dei nuovi contagi: «Vieterei ai minorenni di uscire da soli dopo le 15 o le 16 ma solo accompagnati dai genitori. Inoltre, ci vorrebbe la presenza dell’esercito, non con tono minaccioso, ma per controllare i luoghi più frequentati».

«Purtroppo, gli effetti del lockdown – anche se non ce n’è stato uno vero e proprio – li potremmo vedere tra 20 – 25 giorni. I numeri, intanto, continueranno a crescere anche se mi auguro di no ma è quello che temo. Ritengo, quindi, opportuno l’uso di qualche altra misura restrittiva. Mi dispiace proporle ma lo ritengo corretto onestamente», ha aggiunto Cascio.

Infine, il medico ha ricordato che «gli asintomatici possono essere pericolosi e altamente contagiosi. Ma sono meno contagiosi rispetto ai sintomatici e per un periodo di tempo inferiore. Ma tutto è relativo, non facilmente standardizzabili. L’attenzione, quindi, deve essere posta sugli asintomatici».

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